Kajetan Mérey von Kapos-Mére nasce a Vienna il 16 gennaio1861 e ivi muore il 2 febbraio1931. E’ stato un diplomaticoaustro-ungarico, e ambasciatore a Roma allo scoppio della prima guerra mondiale. Esattamente fu ambasciatore a Roma dal 1910 al 1914 e seguì molto da vicino la politica italiana soprattutto durante la crisi di Tripoli e le guerre balcaniche. Tentò invano di impedire l’intervento dell’Italia a fianco dell’Intesa. Nel 1891, fu inviato presso l’ambasciata austriaca a Parigi e poi a Costantinopoli (oggi Istanbul) nel 1893. Nel 1895, von Mérey fu scelto dal conte Goluchowski come vice capo di gabinetto, ma fu promosso già nello stesso anno a capo di gabinetto. Nel 1899, fu membro della delegazione austro-ungarica nella Prima Convenzione dell’Aja e nella Seconda. Il 4 marzo 1910, von Mérey fu scelto dal conte Lexa von Aehrenthal per succedere al conte von Lützow come ambasciatore in Italia. Mérey, definito dai suoi contemporanei “pedante, burocrate privo di tatto, e dal cattivo carattere”, non riuscì quindi ad attirarsi le simpatie degli Italiani, anche se lavorò a lungo per cementare i rapporti tra la sua patria e il Paese ospite. Durante le guerre balcaniche tentò inutilmente di allertare Vienna sul deterioramento dei rapporti tra Italia e Austria-Ungheria e su un imminente conflitto europeo. Dopo l’attentato di Sarajevo, fu prostrato da una grave febbre nervosa. Di conseguenza fu inviato a Roma il conte von Macchio che lo sostituì nelle sue funzioni, ma che ufficialmente non prese mai il suo posto. Partecipò anche al Trattato di Brest-Litovsk, e si ritirò in pensione il 2 novembre 1918, qualche giorno prima della fine della guerra. Non prese più parte alla vita politica e diplomatica del suo paese. Morì a Vienna il 2 febbraio 1931.