Strit Food Festival, esplosione di sapori nella Notte dell’Arte

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Il Lungomare di Napoli a maggio fu preso d’assalto. Oltre 70mila bongustai parteciparono alla prima attesissima edizione del “Napoli Strit Food Festival”. Forte di quel successo, la kermesse verrà replicata la prossima primavera. Una deliziosa anteprima, un “antipasto” della seconda edizione, prenderà forma sabato 12 dicembre in piazza del Gesù nell’ambito della “Notte d’arte”, organizzata da Love Studio. Dalle 11 del mattino, fino a notte inoltrata, il cuore pulsante della città verrà inondata da un tripudio di odori e sapori.

I PARTECIPANTI. Saranno 7 i partecipanti che coloreranno il centro storico: Pasta Cordelia di Italpast (primi piatti prodotti dal pastificio stesso), O’ Tabebano (kebab e panini), Family Food (panini gourmet con pane nero al carbone vegetale), Fritt Food & More (cuoppo fritto e paccheri di Gragnano farciti), Johnnypizzaportafiglio (pizza a portafoglio), Cuori di Sfogliatella (sfogliatelle ricce e frolle, sia dolci che rustiche), Autore srl (torrone del Sannio e cioccolato, tutto confezionato).

LA NOVITÀ. Durante il festival sarà anche possibile ammirare uno straordinario veicolo per lo street food, un oggetto che coniuga gioco e distribuzione individuale della birra e si propone con un carattere assolutamente speciale per lo street food marchiato Campania. Il nome è già un programma: “beerETTA” ovvero la nuova “birra in bicicletta”.

IL FESTIVAL. Il cibo da strada, quello preparato al momento davanti ai propri occhi, con prodotti freschi. Una kermesse per chi ama godersi uno dei piaceri della vita. Vietato a chi va di fretta, a coloro che seguono le mode americane del junk food. In questa rassegna ci si prende del tempo, si assapora la pietanza e nell’attesa della preparazione si parla di cucina e non solo, un vero social network.  

L’IDEA. Nato da una idea del manager Giovanni Kahn della Corte, creatore del brand “Johnnypizzaportafoglio”, il progetto prende concretezza grazie all’intesa con Giulio Cacciapuoti ed Iris Savastano, tutti mossi dalla voglia di valorizzare la tradizione culinaria napoletana, un patrimonio immenso che affonda le radici secoli fa.

“STRIT”. Tra gli elementi innovativi della kermesse c’è senz’altro il naming. “Strit” non è un errore di ortografia ma un concetto che, partendo dal termine inglese “street”, mette in evidenza l’anima partenopea dell’evento, che nasce e vuole crescere nel cuore della città di Napoli.