Studio legale Vizzino, Libro bianco sulla sanità negata: in Campania cure negate ad anziani e meno abbienti

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L’emergenza sanitaria in Campania non è mai stata così grave. La curva dei contagi non accenna a decrescere e le strutture ospedaliere sono al collasso. La preoccupazione degli esperti è elevata soprattutto se si pensa che l’inverno è ancora lungo e che, con l’arrivo delle influenze stagionali, la situazione potrebbe precipitare.
In continuità con l’impegno profuso finora sul fronte dell’emergenza sanitaria, lo Studio Legale Vizzino ha deciso di approntare un “Libro bianco della sanità”, che sarà aggiornato quotidianamente con lo scopo di diventare un sempre aggiornato raccoglitore di segnalazioni delle disfunzioni e delle gravi ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate a discapito dei cittadini malati. A scadenze regolari, il “libro” verrà depositato presso le Procure competenti per le opportune indagini.
Particolare attenzione verrà rivolta alle categorie dei cittadini meno abbienti e degli anziani, quest’ultima la più colpita finora dagli effetti del Covid e maggiormente a rischio perché soggetta, per sua natura, a svariate problematiche di salute, che necessitano di adeguate cure e trattamenti anche a prescindere dai fatti pandemici. I nostri anziani si sentono abbandonati dalle strutture ospedaliere e messi da parte dalle Istituzioni, trattati come agnelli sacrificali, come il male minore in una condizione caratterizzata da grande approssimazione da parte del Governo regionale.
Con il 21,4 per cento della popolazione sopra i 65 anni, l’Italia è lo Stato più vecchio d’Europa. Gli anziani con limitazioni funzionali gravi sono oltre 2,5 milioni (dato Istat), ma il nostro è l’unico tra i grandi Paesi a non aver riformato il sistema di servizi pubblici rivolti agli anziani non autosufficienti. In Italia sono oltre 561 mila le famiglie che, per pagare l’assistenza a un non autosufficiente, hanno dovuto erodere i propri risparmi, vendere l’abitazione o indebitarsi; mentre gli stanziamenti pubblici si assottigliano, il carico delle cure grava sempre più sui familiari. L’urgenza di una riforma innovativa e risolutiva deve essere una “priorità dell’agenda politica”.
Ogni anno la Regione Campania stabilisce un determinato budget economico da suddividere tra le varie ASL del territorio campano e destinato a coprire le spese mediche per coloro che risultano esenti per malattia o per reddito. Pertanto, coloro che ne abbiano i requisiti di base possono recarsi presso i centri diagnostici e i laboratori privati in convenzione con le ASL e, tramite l’impegnativa e il pagamento di un ticket, accedere a trattamenti specialistici ed esami strumentali. La situazione attuale è che i fondi stanziati dalla Regione risultano terminati già dal mese di ottobre; pertanto, chi non ha la possibilità di effettuate le cure a pagamento è costretto a rivolgersi esclusivamente alle strutture pubbliche che però hanno liste di attese che possono arrivare in alcuni casi anche a sei mesi!
Altro capitolo del “Libro bianco” riguarderà l’urgenza di prevedere immediatamente la possibilità per i cittadini meno abbienti di effettuare i tamponi naso-faringei gratuitamente anche da parte dei laboratori privati in quanto ad oggi le strutture sanitarie pubbliche non riescono a garantire a tutti cure adeguate e tempestive e l’assistenza domiciliare per chi si trova in quarantena. Sono moltissime le notizie raccolte di persone chiuse in casa anche per più di venti giorni in attesa dell’arrivo dell’ASL.
Nel “libro bianco” trova spazio anche il tema delle cure negate: si pensi ad esempio alla chemioterapia o alla radioterapia. Anche in questi casi la situazione è rappresentata da liste di attesa interminabili, rallentamenti nelle prenotazioni e assenza di personale medico, infermieristico e tecnico. L’emergenza coronavirus ha quasi completamente bloccato per mesi le normali prestazioni della Sanità. Saltati migliaia di interventi chirurgici, si stima che le misure anti coronavirus riducano tuttora del 20-30% l’attività perché, ad esempio, bisogna dare appuntamenti più distanziati ai pazienti per evitare incontri in sala d’ attesa; si sono allungati anche i tempi per le operazioni, con conseguente incremento del rischio della mortalità; basti pensare che tra i pazienti affetti da infarto miocardico la mortalità è triplicata. L’aver in sostanza “chiuso” l’Ospedale Cardarelli, per destinarlo quasi esclusivamente ai malati Covid, ha annullato l’incidenza del Reparto destinato alle cure palliative ed alla Terapia del Dolore, anch’esso oggi utilizzato per ospitare i pazienti affetti da coronavirus. Il Reparto della Terapia del Dolore rappresentava un importante punto di riferimento per i malati che, in fase terminale della loro vita, potevano ottenere comunque il riconoscimento di una dignità e di una autonomia della persona umana; si tratta di un fondamentale diritto dell’uomo riconosciuto con la Legge 38/2010.
Nel capitolo relativo alle proposte operative trova spazio la segnalazione di destinare una determinata zona del territorio di Napoli, ad esempio la Mostra D’Oltremare, affinché venga attrezzata con tendostrutture apposite per accogliere i malati Covid e distanziarli così dai pazienti che non hanno contratto il virus; contestualmente si evidenzia la necessità di disporre l’incremento di assunzioni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, adeguando correttamente anche gli stipendi.
Inoltre, si ribadisce la necessità di predisporre un piano di intervento riformatore nei confronti della categoria dei medici di base, suggerendo di rendere più decisivo il loro ruolo attraverso la predisposizione di più compiti, poteri e responsabilità, come la possibilità di effettuare i tamponi naso-faringei e di essere affiancati da un infermiere specializzato.
Riepilogando, approfittando dell’inclusione della Campania tra le “zone rosse”, di cui al recente DPCM, si suggerisce tra le altre cose di:
– riorganizzare funzionalmente il Servizio 118;
– ripristino immediato delle convenzioni per le visite specialistiche e gli esami strumentali per i cittadini meno abbienti e gli anziani;
– istituzione di una Commissione ad hoc composta da membri della Società civile (psicologi, psicoterapisti, sociologi e medici) per il monitoraggio concreto e ravvicinato delle problematiche legate al Covid–19 e delle relative misure di sicurezza e prevenzione da attuare, nonché in riferimento al danno psichico delle persone.

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