Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri “si innesta sull’impianto che il Governo Gentiloni, in ontinuità con il Governo Renzi, si è dato per sostenere la ripresa che ha cominciato a manifestarsi dal 2015 nel Mezzogiorno e che ha bisogno di accelerare e di consolidarsi”. Lo dice il ministro per la Coesione e il Sud, Claudio De Vincenti che, intervistato dal Sole 24 Ore, ne illustra le principali misure. In primo luogo quelle rivolte “ai giovani meridionali affinché chi ha idee per mettere su attività d’impresa lo possa fare anche se non dispone di mezzi propri, redditi, terre o beni suoi o della sua famiglia”, come ‘Resto al Sud’, che assegna una dotazione per un progetto d’impresa di 40mila euro, di cui il 35% a fondo perduto: “Vi abbiamo dedicato 1 miliardo e 300 milioni che nell’arco da qui al 2020 possono sostenere 100.000 nuove iniziative”. Inoltre, con le ‘Zone economiche speciali’ arriveranno benefici fiscali. “Finora – spiega il ministro – abbiamo ricevuto due proposte, quella di Gioia Tauro da parte della Regione Calabria e quella di Napoli-Salerno da parte della Campania: sono due proposte di grande interesse e positività”, “il credito di imposta esistente per il Sud viene prolungato e il plafond che oggi è di 15 milioni è ampliato a 50. Le Regioni, poi, potranno prevedere ulteriori incentivi”. Il terzo capitolo riguarda le semplificazioni per gli investimenti pubblici e privati.