Sud Italia, terza economia del Mediterraneo: presentato a Sorrento il secondo Libro Bianco Ambrosetti

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Presentato  a Sorrento, in occasione del Forum “Verso Sud” realizzato da The European House Ambrosetti che coinvolge 19 paesi dell’area Euro-Mediterranea,  la seconda edizione del Libro Bianco che, a partire da un’analisi socioeconomica su 45 Paesi nel complesso, elabora indirizzi e proposte di sviluppo per rilanciare il Sud Italia nel più ampio quadro geopolitico Euro-Mediterraneo. Il rapporto prende in considerazione 24 indicatori su un orizzonte di 10 anni per un totale di oltre 15.600 dati censiti, sintetizzati nel Mediterranean Sustainable Development Index (Indice MSDI), un innovativo indice di monitoraggio, che quest’anno integra anche la selezione di indicatori relativi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite (SDGs).  Nel complesso, i risultati emersi dall’analisi restituiscono l’immagine di un Sud Italia dalle grandi potenzialità che rappresenta attualmente la terza economia nel Mediterraneo Core (che include, oltre all’Italia, 22 Paesi dell’Unione Europea, dell’Area Balcanica, del Medio Oriente e del Nord Africa), con risultati superiori rispetto alle medie di riferimento indicate. L’analisi si concentra su 4 filiere strategiche, determinanti per la realizzazione di un Sud Italia che possa diventare baricentro del percorso di crescita e di cooperazione del Mediterraneo: L’Economia del Mare per la competitività, attrattività e crescita del Sud Italia e del Mediterraneo, il Settore Energetico e la doppia sfida della transizione sostenibile e della sicurezza degli approvvigionamenti, le Specializzazioni Produttive/Industriali nelle nuove catene globali del valore, il Settore Turistico come leva di sviluppo territoriale. Nel macro-settore dell’Economia del Mare, il Sud Italia registra un elevato posizionamento rispetto il resto del Paese: il comparto infatti conta oltre 107 mila imprese (pari al 47,9% del totale nazionale), 345mila occupati (37,5% del totale nazionale) e genera 15,6 miliardi di Euro Valore Aggiunto (pari al 30,4% del totale nazionale). Il Sud, attraversato dalle principali infrastrutture energetiche, che collegano la sponda meridionale e settentrionale del Mediterraneo, l’Europa e l’Africa, rappresenta già oggi il serbatoio di energie rinnovabili del Paese, al 1° posto nel Mediterraneo per quota dei consumi coperti da fonti energetiche rinnovabili (31,6% del totale). Il settore manifatturiero pesa per l’8,8% del PIL e per il 9,8% degli occupati del Sud Italia. In questo scenario, il Sud vede importanti margini per aumentare la propria attrattività, specialmente attraverso il contributo di quattro specifiche filiere, ovvero automotive (al Sud Italia si produce l’85% dei veicoli italiani), aerospace, agrifood (settore che al Sud Italia genera 6,5 miliardi di Valore Aggiunto) e farmaceutico (il 25% delle imprese del settore a livello nazionale si trovano al Sud Italia). Sul fronte del Turismo, i margini di miglioramento riguardano soprattutto l’attrattività internazionale per il Sud Italia che oggi richiama solo il 12,7% dei turisti stranieri in arrivo nel Paese. Con 15 Parchi nazionali ( più del 30% del totale nazionale), 24 aree marine protette (75% del totale), 22 siti tutelati dall’Unesco (38% del totale nazionale) e 175 borghi autentici (86%