Governo e parlamento al lavoro per il Piano B sul Superbonus 110%. Un intervento necessario per sbloccare 5 miliardi di euro di crediti e evitare il default di oltre 30mila aziende. Che, considerando anche l’indotto, si trascinerebbero dietro almeno altre 40mila aziende. Secondo quanto si apprende in queste ore l’idea è quella di liberalizzare la cessione dei crediti, al momento possibile solo verso Poste Italiane e banche. Il nuovo meccanismo consentirebbe di vendere i crediti fiscali a quelle aziende che hanno pendenze con l’Erario. A fare da intermediari sarebbero sempre gli istituti di credito. Ma perché il meccanismo si è bloccato? Tutto nasce dal limite di crediti che ciascuna banca può acquistare e che non può eccedere il carico fiscale massimo annuale. In pratica ogni istituto ha un tetto oltre cui non può andare e quasi tutte le banche l’hanno esaurito.
Pressing sull’Esecutivo
”Le banche dicono di non avere più plafond. Credo che alcune lo abbiano ancora ma vivono nell’incertezza. Il dl aiuti non si sa come sarà convertito e dunque si deve immaginare con il Governo una strategia di uscita a medio e lungo periodo, ma sicuramente i contratti in corso e i crediti già nei cassetti fiscali non possono essere abbandonati”. E’ la posizione di Federica Brancaccio, neo presidente nazionale dell’Ance.