Sviluppo, Vito Grassi: Competenze digitali per il riscatto del Sud

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Un Sud più competitivo e capace di attrarre capitali d’investimento è possibile. Basta creare le condizioni di contesto che consentano alle imprese di crescere e investire: “infrastrutture efficienti, burocrazia leggera, certezza del diritto, normale accesso al credito”. La pensa così Vito Grassi, presidente dell’Unione Industriali di Napoli e di Confindustria Campania, nonché amministratore unico di Graded Spa. “Al Sud – spiega – vanno create le condizioni per il rilancio di un’impresa manifatturiera nel senso più ampio del termine, tenendo conto dell’intera catena del valore, incluse le fasi precedenti e successive al processo produttivo. Un manifatturiero al passo con la trasformazione digitale in atto, che rappresenta una grandissima occasione di riscatto per la Campania e l’intero Mezzogiorno. Non dimentichiamo che nel nostro territorio siamo leader mondiali nella produzione di competenze digitali grazie alla decisione di investire su Napoli dei grandi colossi dell’innovazione: da Apple a Deloitte, passando per Cisco fino ad arrivare a Ferrovie dello Stato”. Ed è proprio dalle competenze digitali, dalla formazione 4.0, che deve partire il riscatto del Sud. Più che su singoli settori da rilanciare, infatti, Vito Grassi preferisce porre l’accento sulla promozione di “politiche e strumenti trasversali. Dal turismo e dall’industria culturale fino a settori come quello sanitario, occorre puntare sulle persone, sui loro talenti impegnandosi con forza per una formazione più al passo con le esigenze poste dai nuovi modelli di impresa”.
Industria 4.0, in questo senso, è il vero orizzonte strategico da seguire. “I rapporti con università, centri di competenza e Digital Innovation Hub, nell’azione dell’associazione che presiedo, saranno indirizzati sia alla promozione dell’innovazione tecnologica e organizzativa, sia alla questione centrale della formazione di nuovi profili professionali e di nuove competenze e abilità indispensabili per la modernizzazione delle imprese e degli stessi assetti sociali e istituzionali”, dice il numero uno degli Industriali. Che rilancia su “un piano che riesca a calamitare l’attenzione e la considerazione di tutti i nostri ragazzi, oggi sempre più alla ricerca di occasioni di lavoro in altre aree del paese o all’estero”.