Svimez, nel Mezzogiorno crolla l’occupazione: mai così bassa dal 1977

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Il Mezzogiorno tra il 2008 ed il 2014 registra una caduta dell’occupazione del 9%, a fronte del -1,4% del Centro-Nord, oltre sei volte in piu’. Delle 811.000 persone che in Italia hanno perso il posto di lavoro nel periodo in questione, ben 576.000 sono residenti nel Mezzogiorno. Nel Sud, dunque, pur essendo presente appena il 26% degli occupati italiani si concentra il 70% delle perdite determinate dalla crisi. Questi alcuni dati che emergono dalle anticipazioni del Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2015. Nel 2014 i posti di lavoro in Italia sono cresciuti di 88.400 unita’, tutti concentrati nel Centro-Nord (133.000). Il Sud, invece, ne ha persi 45.000. Il numero degli occupati nel Mezzogiorno torna cosi’ a 5,8 milioni, sotto la soglia psicologica dei 6 milioni; il livello piu’ basso almeno dal 1977, anno da cui sono disponibili le serie storiche dell’Istat. Tornare indietro ai livelli di quasi 40 anni fa testimonia, da un lato, il processo di crescita mai decollato, e, dall’altro, il livello di smottamento del mercato del lavoro meridionale e la modifica della geografia del lavoro. Ma, secondo SVIMEZ, vi sono comunque segnali di un debole miglioramento nell’ultimo periodo, tra il primo trimestre del 2014 e quello del 2015, infatti, gli occupati sono saliti in Italia di 133.000 unita’, di cui 47.000 al Sud e 86.000 al Centro-Nord. In calo le persone in cerca di occupazione, scese in Italia nel primo trimestre 2015 a 3 milioni 302.000 unita’, 145.000 in meno rispetto all’anno precedente.