Cutiss Ag, innovativa società svizzera di life science, ha annunciato l’approvazione di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) di studi clinici di fase II per denovoSkin, una nuova risorsa per la chirurgia ricostruttiva e plastica (ad esempio per il trattamento di gravi ustioni) che consente di creare in laboratorio, da una piccola biopsia cutanea del paziente, ampi innesti a doppio strato dermo-epidermale da re-impiantare senza rischi di rigetto e con un risultato clinico con cicatrice minime. Cutiss Ag inizierà a breve lo studio di fase II in stretta collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Maurizio Stella, direttore S.C. Grandi Ustioni e della Banca della Cute di Torino, dirigerà la sperimentazione. Inoltre, la società ha grande interesse ad avviare al piu’ presto lo studio clinico anche presso l’Azienda Ospedaliera di Padova. Queste attività italiane di ricerca saranno supportate dall’Università di Zurigo, dall’incubatore start up Wyss Zurich e dalle due organizzazioni di ricerca a contratto Sintesi Research e Julius Clinical. Gli studi di fase II della tecnologia sono attualmente già in corso in Svizzera e nei Paesi Bassi. Cutiss Ag mira ad includere altri paesi europei nello studio ed a completare gli studi entro il 2022. Le fasi includono studi con bambini e adulti affetti da ustioni o che necessitano di chirurgia ricostruttiva. Daniela Marino, ceo e co-fondatrice di Cutiss Ag, ha dichiarato: “Cutiss Ag ha un forte legame con l’Italia poiché io sono italiana così come Giammaria Giuliani della società farmaceutica Giuliani, uno dei nostri principali investitori e membro del Consiglio di Amministrazione. Ci auguriamo che queste prossime attività cliniche in Italia incoraggino chirurghi e investitori italiani a sostenere ancora di più la nostra missione”. Fabienne Hartmann-Fritsch, chief clinical officer e co-fondatrice di Cutiss Ag, ha aggiunto: “Ulteriori centri di studio in Italia sono molto preziosi per Cutiss Ag in quanto ci aiutano ad accelerare il reclutamento”.
In tutto il mondo, almeno 50 milioni di persone soffrono di gravi difetti cutanei di grandi dimensioni che richiedono interventi chirurgici per ripristinare le funzioni della pelle (ad esempio le ustioni). La terapia standard lascia troppo spesso questi pazienti con cicatrici permanenti e debilitanti. Lo standard di cura oggi è l’innesto autologo a rete (autografting): innesti di pelle sana vengono prelevati dal corpo del paziente, estesi e trapiantati sulle ferite profonde. Purtroppo, con questa tecnica il rapporto di estensione è inferiore a 1 a 9, cioè da un centimetro quadrato di innesto di pelle prelevata (sito donatore) si riesce a coprire un’area di massimo 9 cm quadrati (ferita da trattare). Pertanto, nel trattamento di difetti della pelle estesi sono richiesti molti prelievi dal paziente. Inoltre, gli innesti prelevati sono molto sottili rispetto allo spessore della ferita e pertanto generano cicatrici.