Talamo presenta “Il pianista di via Scarlatti” al Centro Erich Fromm di Napoli

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I consolati campani sono sempre più sotto l’attenzione dell’eccellenza culturale campana come il Centro Studi Erich Fromm del presidente Silvana Lautieri: l’occasione è stata la presentazione del libro “Il pianista di Via Scarlatti” di Antonio Talamo (ex direttore Rai e attuale direttore del periodico Essere edito dal Centro Erich Fromm), avvenuta mercoledi 3 febbraio al Consolato Ucraino di Napoli al Centro Direzionale Isola B3, preceduto dal discorso introduttivo del Console Generale dell’Ucraina a Napoli Sergiy Kozachevskyi: “Siamo contenti di ospitare un evento che parla del nostro popolo, e crea una occasione per conoscere le nostre capacità imprenditoriali, e la nostra sensibilità che si evidenzia nel desiderio di comunicare e far conoscere le nostre tradizioni”. Una storia sentimentale di Victor e Zinaida all’ombra del socialismo ideale che dopo la caduta del muro, diede un ultimo colpo di coda, e indusse molti cittadini dell’ex impero sovietico a cercare altrove il tipo di società sognato, anche se complicato e contraddittorio è stato il percorso di libertà a cui ci era votati. Ne hanno discusso al Consolato insieme al Console Kozachevskyi, i relatori Berardo Impegno e Luigi Caramiello con il coordinamento di Bruno Russo: muovendosi da opposti punti di vista, i due giovani, capiranno la ragione per cui nel loro girovagare da paese a paese scontavano l’estraneità a luoghi per ogni verso piacevolmente accoglienti: ogni luogo poteva essere la loro casa, ripartendo dal sentimento profondo dell’originaria appartenenza, a cui in un primo momento avevano creduto di poter rinunciare come fosse un inutile accessorio.La realtà di un libro, presente in una vicenda umana narrata, presenta alla base una problematica più volte enunciata dal Console Generale dell’Ucraina a Napoli Sergiy Kozachevskyi: “Proprio questa appartenenza ritrovata, dopo anni di girovagare in una Europa che non era pronta ancora, ha fatto si che il popolo ucraino si è disgregato, portando dopo la caduta del muro, tantissima gente in altri Paesi vicini. Ora le cose stanno lentamente cambiando e cerchiamo con alcuni progetti organizzati dal Consolato e integrato dal supporto di altre sedi diplomatiche, di organizzare incontri con le comunità per verificare le condizioni ideali di un possibile ritorno in patria, cosa che sarebbe utile anche per comporre assieme il salto della crescita produttiva, che dopo anni di oscurantismo, sembra adesso possibile grazie alla forza di volontà del popolo ucraino. Un popolo peraltro, che ha una presenza preponderante in Campania“. Molte imprese consolidate nel territorio ucraino, parlano la lingua della madrepatria italiana: parliamo del colosso ENI, e dei tanti istituti finanziari che hanno risentito della crisi e della precaria situazione con la Russia, con in primis Unicredit con la sua ricapitolazione di emergenza che ammontava a 500 milioni di dollari. L’Ucraina ha mantenuto un Pil intorno al 4,5% , con i settori energia, infrastrutture e manodopera , ai costi di gran lunga inferiori di quello italiano, come ha più volte precisato il Console Sergiy Kozachevskyi: “Contare sul turismo e sulla cultura è il primo monito per migliorare la comunicazione a monte che permette di creare le occasioni giuste di incontro e di scambio“: infatti dopo la presentazione del libro di Antonio Talamo, è stato offerto dal Consolato Ucraino un ricco buffet che ha integrato le ricette della propria tradizione con i prodotti della enogastronomia campana, evidenziando ancora di più quanto l’incontro di culture diverse può favorire la volontà delle sinergie nuove che servono alle imprese.

 

foto relatori e conduttore