Roma, 26 ott. (AdnKronos) – Il governo vuole procedere alla realizzazione della Tap. Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo aver ricevuto il rapporto del ministero dell’Ambiente che conferma la legittimità del progetto. “Gli accordi chiusi in passato – spiega il premier – ci conducono a una strada senza via di uscita”. “Interrompere la realizzazione dell’opera – sottolinea – comporterebbe costi insostenibili, pari a decine di miliardi di euro. In ballo ci sono numeri che si avvicinano a quelli di una manovra economica”. “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non lasciando nulla di intentato. Ora però – dichiara Conte – è arrivato il momento di operare le scelte necessarie e di metterci la faccia”.
Il presidente del Consiglio riferisce di aver ricevuto oggi una comunicazione che riassume le ultime verifiche effettuate dai tecnici del ministero dell’Ambiente sul progetto. “Mi ero impegnato – ricorda – con le Autorità locali e con i Rappresentanti delle comunità territoriali, ivi compresi i Parlamentari eletti in Puglia, ad effettuare un rigoroso controllo delle procedure di realizzazione dell’opera al fine di verificare tutti i profili di eventuale illegittimità che erano stati segnalati”. “Avevo altresì preannunciato che se avessimo riscontrato tali profili di illegittimità non avremmo esitato ad assumere tutti i conseguenti provvedimenti, compresa la decisione di interrompere i lavori. Da quando ci siamo insediati abbiamo fatto quello che non è mai stato fatto in precedenza”, assicura Conte.
“Abbiamo effettuato un’analisi costi-benefici, abbiamo dialogato con il territorio, abbiamo ascoltato le istanze e studiato i documenti presentati dalle autorità locali”. Dunque la decisione che suona come una doccia fredda per la componente M5S al governo: “Ad oggi – si legge – non è più possibile intervenire sulla realizzazione di questo progetto che è stato pianificato dai governi precedenti con vincoli contrattuali già in essere. Gli accordi chiusi in passato ci conducono a una strada senza via di uscita”. “Non abbiamo riscontrato elementi di illegittimità. Interrompere la realizzazione dell’opera comporterebbe costi insostenibili, pari a decine di miliardi di euro. In ballo ci sono numeri che si avvicinano a quelli di una manovra economica”, mette in chiaro il premier ribadendo di non aver lasciato “nulla di intentato”.
Nella nota in cui annuncia di aver inviato la relazione al premier, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sottolinea come “anche nei punti contestati” del progetto “non sono emersi profili di illegittimità”. “La valutazione fatta dal ministero dell’Ambiente – precisa – esula dal mio pensiero personale e dal mio convincimento politico, se l’opera sia giusta o no. Ma nella fase attuale ogni valutazione da parte del ministero deve essere fatta solo ed esclusivamente sulla base del principio della legittimità degli atti e non sul merito tecnico dei medesimi in quanto non consentita dall’Ordinamento”, conclude.
Esulta per il via libera all’opera il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini. ”Avere l’energia che costerà meno a famiglie e imprese è fondamentale, quindi – sottolinea – avanti coi lavori”.