Tarì, i tesori del Congo incontrano l’arte orafa campana: il console del Paese africano visita il centro

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in foto Vincenzo Giannotti e Angelo Melone

Si è svolto ieri l’incontro tra il console della Repubblica Democratica del Congo, l’avvocato Angelo Melone, e il presidente del Centro Orafo “Il Tarì”, Vincenzo Giannotti. L’incontro, promosso allo scopo di creare nuove opportunità di interscambio e avviare relazioni tra la Repubblica Democratica del Congo, terra ricca di metalli e pietre preziose, e le migliori aziende campane orafe riunite dal 1994 nel Tarì, “è stato – si legge in una nota – di grande interesse per ambo le parti”. “Il Tarì, polo creativo e distributivo di gemme e materiali preziosi con i suoi 40.000 m² di aree edificate e le sue 380 aziende insediate con un totale di 2500 addetti – afferma Melone – costituisce una realtà unica in Europa essendo una fiera permanente aperta 365 giorni all’anno per gli operatori del settore. Sarà interessante costruire sinergie ed opportunità con il Paese che ho l’onore di rappresentare”.
Giannotti ha ripercorso con il Console la storia del Tarì, nato per iniziativa delle famiglie orafe più antiche di Napoli che, abbandonato lo storico Borgo degli orefici, nel cuore della città, hanno dato vita a una realtà che oggi è tra i primi tre centri orafi italiani. Il console si è mostrato particolarmente interessato alla scuola di alta formazione orafa presente all’interno del Tarì che al pari di un’accademia, contempla tutte le specializzazioni per la preparazione professionale di quelli che saranno i rappresentanti di questa antica arte, vera eccellenza campana.
Il diplomatico ha espresso la sua disponibilità a creare potenziali collaborazioni attive con la Repubblica del Congo, “Paese geograficamente enorme, ricchissimo di materie preziose” ed ha assicurato il suo intervento affinché si avviino interlocuzioni soltanto con realtà congolesi che operano in piena legalità e nel pieno rispetto dei diritti umani.
“Sarebbe una conquista anche per l’Italia – afferma Melone – se eccellenze del territorio campano come questa del Tarì condividessero la loro formazione di base artigianale con i congolesi che sono circondati dalle materie prime ma non hanno le competenze per valorizzarle al massimo”. Il presidente Giannotti ha chiarito che il Tarì è interessato a tutte le opportunità per garantire una crescita costante del Centro e del settore ed ha mostrato disponibilità alla formazione di congolesi affinché diventino portabandiera dell’antica tradizione orafa napoletana nel Paese africano.