Roma, 11 nov. (AdnKronos) – Sono attesi per la settimana prossima i chiarimenti del Tesoro sulle modalità per il corretto calcolo della Tari
. “Non siamo ancora in grado di dire se il caso Tari sia generalizzato”, dice all’Adnkronos il sottosegretario al Tesoro Pier Paolo Baretta.
Intanto si preannunciano valanghe di ricorsi da parte dei contribuenti vittime del pluriennale gonfiamento (fino al doppio) della tassa sui rifiuti fatto da alcuni Comuni, con il rischio di mandare in default gli enti locali ‘rei’ dell’errore di conteggio.
“Il dipartimento finanze del ministero dell’Economia emanerà in tempi molto brevi un documento di chiarimento sulle modalità di corretta applicazione della Tari” fanno sapere fonti Mef, sottolineando che “sono già previste modalità per chiedere i rimborsi qualora un Comune non applichi la tassa in maniera corretta”.
“La prossima settimana faremo una risoluzione, uno schema interpretativo”, annuncia Baretta. “Non siamo ancora in grado di dire se il caso Tari sia generalizzato – dice – forse no, è possibile che non sia così esteso come si paventa” ma “al momento non abbiamo idea della dimensione della questione”. “Spetta ai Comuni, laddove vengono verificati gli errori, intervenire, noi offriamo uno schema interpretativo con i criteri da applicare”, prosegue il sottosegretario, osservando che amministrativamente i “comuni sono perfettamente in grado di gestire la questione”.
Quanto a rischi per i bilanci in caso di valanghe di richieste di rimborso, infine Baretta osserva, “dipenderà dalla dimensione del problema, la cui entità è tutta da vedere, sarà responsabilità dei Comuni verificare, ma potrebbe non essere così esteso come sembra”.
La questione è quella dell’errore commesso dalle amministrazioni comunali derivante dal conteggio sbagliato della quota variabile del tributo e che ha comportato prelievi decisamente superiori al dovuto, anche il doppio in alcuni casi.
Le associazioni dei consumatori dal canto loro prevedono già raffiche di cause risarcitorie che potrebbero mandare in rosso i conti, già di per sé non brillanti, di molte amministrazioni locali. Già da lunedì il Codacons si farà promotore di una azione risarcitoria collettiva contro i comuni che hanno riscosso somme illecite. “Una valanga di cause patrocinate dal Codacons sta per abbattersi sui comuni, che saranno chiamati non solo a restituire il maltolto, ma anche a pagare gli interessi di legge e le spese nei confronti dei cittadini che agiranno attraverso la nostra associazione – spiega il presidente Carlo Rienzi – Intanto presenteremo un esposto alle Procure della Repubblica affinché indaghino per il reato di truffa e appropriazione indebita, chiedendo al tempo stesso il sequestro cautelare delle somme incamerate dai Comuni negli ultimi 5 anni attraverso la Tari”.
Da lunedì inoltre un forum telefono messo a disposizione dal Codacons fornirà info e istruzioni agli utenti su come verificare eventuali errori sulle bolletta Tari e avviare le pratiche per la restituzione.
A portare alla luce il caos della Tari è stata l’interrogazione parlamentare di un deputato di M5S a seguito della quale il sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta ha risposto confermando che c’è stata un’errata comprensione della legge di primo livello, secondo la quale la Tari, per la parte variabile, va applicata soltanto all’abitazione e non anche alle pertinenze, cosa che molti comuni non hanno fatto.
Intanto la Lega ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio per calcolo corretto Tari. Ad annunciarlo sono i senatori della Lega Paolo Arrigoni e Silvana Comaroli, firmatari dell’emendamento. “I cittadini italiani sono già pesantemente tartassati da imposte di ogni genere e vorremmo che almeno i calcoli fossero eseguiti nella giusta maniera”, dicono. “L’emendamento presentato -spiegano i parlamentari della Lega- è volto proprio ad eliminare ogni possibile errore per un’applicazione corretta della tassa sui rifiuti e impone che il calcolo della quota variabile sia applicato solo una volta per le abitazioni con pertinenze. Non più volte come invece è accaduto in molti comuni superficiali. Ci auguriamo che il governo, almeno questa volta, non faccia orecchia da mercante e prenda in considerazione la nostra proposta. Non è accettabile che i cittadini siano sempre penalizzati da errori amministrativi e mala gestione”.