Tasse e web, quanto pagano Facebook e Google in Italia

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Roma, 9 set. – (AdnKronos) – Quello della pubblicità online – uno degli ambiti che dovrebbe essere toccato dala web tax europea proposta da Francia, Italia, Germania e Spagna – è uno dei pochi settori che anche negli anni più difficili non ha conosciuto crisi (giro d’affari +41% tra il 2010 e il 2015). L’intero settore della pubblicità online, secondo i dati Nielsen, ha chiuso il 2016 con un incremento dell’8% dei ricavi a 2,28 miliardi di euro, piazzandosi nettamente al secondo posto come tipologia preferita dagli investitori pubblicitari, con una quota del 27,7%, dietro soltanto la tv (che assorbe quasi la metà del totale). Tuttavia il +8% messo a segno dal settore online nasconde soprattutto un aumento di search e social (le aree in cui sono attive Google e Facebook) mentre il web ‘generico’ cala del 2,3% in totale.

Secondo i dati forniti di recente dall’Upb, ed elaborati dall’Adnkronos, nel 2015 due giganti come Google e Facebook hanno versato insieme 2,4 milioni di euro. Considerando che il ricavo fatto in Italia ammonta a 870 milioni, le tasse pagate sono pari allo 0,3%.

Con riferimento al mercato europeo, ricorda l’UPB, per Google e Facebook i loro ricavi di gruppo sono concentrati in Irlanda: il ricavo dichiarato e tassato in Italia non supera lo 0,3 per cento per Google e lo 0,1 per Facebook dei rispettivi totali contro un ricavo che corrisponde a transazioni localizzate in Italia stimate pari a circa il 2,4 per cento per Google, e al 2,8 per cento per Facebook, “con conseguente significativa perdita di gettito per il sistema tributario nazionale”.