Al Teatro Tram debutta un… “Capolavoro”: da venerdì 14 a domenica 16 aprile va in scena nella sala di via Port’Alba il nuovo spettacolo scritto e diretto da Gennaro Esposito, che esplora il tema della solitudine nel nostro mondo iperconnesso. Protagonista è, neanche a dirlo, un influencer: Effe – interpretato da Enrico Disegni – è intento a festeggiare il successo di un milione di follower, quando decide di raccontare a tutti la storia del suo percorso.
Insieme alla sua storia, promette ai suoi amati fan di mostrargli il suo ultimo lavoro, da lui considerato il suo “capolavoro”. Tra colpi di scena e rivelazioni, Effe ripercorre il suo cammino a ritroso accompagnato dal suo fedele pubblico.
Al Teatro Tram debutta un… “Capolavoro”: da venerdì 14 a domenica 16 aprile va in scena nella sala di via Port’Alba il nuovo spettacolo scritto e diretto da Gennaro Esposito, che esplora il tema della solitudine nel nostro mondo iperconnesso. Protagonista è, neanche a dirlo, un influencer: Effe – interpretato da Enrico Disegni – è intento a festeggiare il successo di un milione di follower, quando decide di raccontare a tutti la storia del suo percorso.
Insieme alla sua storia, promette ai suoi amati fan di mostrargli il suo ultimo lavoro, da lui considerato il suo “capolavoro”. Tra colpi di scena e rivelazioni, Effe ripercorre il suo cammino a ritroso accompagnato dal suo fedele pubblico.
“Con questo spettacolo – spiega Gennaro Esposito – ho provato ad analizzare la crescente mania del guadagno facile e del successo ad ogni costo generata dalla forte impronta dei social e che sta diventando caratterizzazione di più di una generazione. Ogni giorno scorriamo foto e video di persone apparentemente sempre in vacanza, sempre in giro a visitare luoghi meravigliosi e posti di lusso, mentre noi siamo in pausa pranzo col nostro tramezzino. Quali sentimenti fa scattare tutto ciò? Quali meccanismi attraversano il cervello di chi osserva costantemente qualcun altro vivere “il migliore dei mondi possibili”? Capolavoro prova a guardare questo mondo, questa realtà dall’altra parte, quella che non vede quasi nessuno. Lo fa mostrando un volto e una storia, una delle tante possibili. Molto spesso, senza dargli troppo peso, doniamo tempo, attenzione e guadagno a personaggi dalle vite private discutibili, a volte assolutamente non in linea con la nostra morale. Eleggiamo questi “content creator” a icone, personaggi da cui prendere spunto, soltanto perché ci strappano un sorriso o una risata. Ma chi sono veramente queste persone? Cosa fanno, come ai comportano una volta che la camera è spenta? E, soprattutto, cos’erano prima di essere famose?”.
L’ora e subito è una tentazione comune, un desiderio molto diffuso: in un’epoca di Tiktoker e content creator sembra facile, facilissimo passare dall’anonimato al successo globale. Ma cosa c’è dietro questo mondo? Quali sono le vere esperienze, le vere storie dietro allo schermo? Gennaro Esposito ha provato a riflettere e indagare proprio su questo punto, su queste realtà. A dar corpo e vita ad una storia di grande solitudine, nonostante la quotidiana esposizione alla massa, all’occhio vigile e attento di migliaia e migliaia di persone. Al sentirsi soli persino quando non si è soli mai.