Teatro, Di Marzio nel board del Mercadante: Stop al plebeismo

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L’Unità d’Italia si è retta su tre capitali: Milano è stata la capitale economica, Roma quella politica, Napoli la capitale culturale. Negli ultimi anni la mia città ha perso di vista questo ruolo storico. Adesso è il momento di riprendere questa strada“. È il pensiero di Emilio Di Marzio, napoletano doc, dirigente del Pd campano e docente di Diritto internazionale. Da ieri, lunedì 27 febbraio, fa parte del nuovo consiglio d’amministrazione del Teatro Stabile di Napoli. Affiancherà il neo presidente Filippo Patroni Griffi, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ministro della Pubblica amministrazione. A completare il board dello Stabile l’attrice Rosaria De Cicco, l’attore Patrizio Rispo, l’ex presidente Valter Ferrara, Rosita Marchese e Maria Cira Carnile
Di Marzio è uomo di fiducia del governatore Vincenzo De Luca: “Ringrazio il presidente De Luca per la stima accordatami – dice – È importante sapere che c’è un’amministrazione regionale che tiene alla cultura: lo dimostra anche l’attenzione riservata al Trianon“. Già, il Trianon, il teatro del popolo napoletano finalmente riaperto al pubblico. Come lo Stabile. “Da poco abbiamo raggiunto lo status di teatro nazionale – ricorda Di Marzio – L’obiettivo è riconfermare questo risultato: ne guadagnerà la proposta artistica. Stabile e Trianon devono mettere in campo sinergie per creare una nuova importante stagione del teatro a Napoli“. Questo però non significa rincorrere a tutti i costi le mode del momento. “Bisogna rifuggire un certo plebeismo – sostiene Di Marzio – Un teatro pubblico ha il compito di elevare spiritualmente il popolo, nello spirito della Costituzione: teatro colto e popolarità possono convivere, probabilmente proprio il grande teatro partenopeo è riuscito in questo intento“. Come non pensare a Eduardo De Filippo.