Il Macbettu di Alessandro Serra – vincitore nel 2017 dell’Ubu come miglior spettacolo e del premio Anct – arriva al Teatro Bellini di Napoli dal 12 al 17 febbraio. Lo spettacolo traduce – e volontariamente tradisce – il suo riferimento testuale, il Macbeth di Shakespeare, valicando i confini della Scozia medievale per riprodurre un orizzonte ancestrale: la Sardegna, terreno di archetipi, orizzonte di pulsioni dionisiache. La riscrittura del testo operata dal regista, trasferita poi in limba sarda da Giovanni Carroni, guarda a una interpretazione sonora per cui gli attori si allontanano dal giogo dei significati per magnificare il senso e dare vita sul palco all’universalita’ della vicenda di Macbeth. Gli interpreti – solo uomini, come da tradizione elisabettiana – con maschere, sonagli e abiti scuri, si donano corpo e voce ad una regia tutta sonorita’ e ritmo. “Quell’incedere di ritmo antico, un’incombente forza della natura che sta per abbattersi inesorabile, placida e al contempo inarrestabile: la foresta che avanza”, con queste parole Serra descrive la suggestione da cui ha preso forma il suo lavoro. Il risultato e’ uno spettacolo presentato come “ricco di meraviglia tragica e affascinante, in grado di utilizzare elementi della tradizione in modo contemporaneo. In uno spazio evocativo, gli attori si muovono seguendo precise traiettorie coreografiche e Macbettu inquieta con atroce bellezza”.