Teatro, il Silenzio grande di Maurizio de Giovanni trionfa al Quirino di Roma

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di Emilia Ferrara

Il Silenzio grande di Maurizio de Giovanni trionfa al teatro Quirino di Roma. Buona la prima per il debutto della piece con la regia di Alessandro Gassmann, interpretata dagli attori Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Monica Nappo e i giovani Paola Senatore e Jacopo Sorbini. Lo spettacolo replicherà fino a sabato 26 ottobre. La trama è fluida e intrigante, sebbene i personaggi si alternino tutti in una stessa stanza; la commedia non stanca, grazie ai dialoghi e alla scenografia sempre magistrale di Gassmann. La firma del maestro del giallo de Giovanni dimostra ancora una volta, con una raffinata scrittura, una naturale scioltezza, senza mai essere eccessiva, attraverso la costruzione di dialoghi strutturati e colpi di scena, definendo bene le personalità dei personaggi così da far risultare la commedia assolutamente realistica e coinvolgente, alternando momenti tragici a momenti comici. I personaggi si trovano ad affrontare i problemi relazionali di famiglia. Il protagonista è Valerio Rimic, interpretato da Massimiliano Gallo, uno scrittore di grande successo che non pubblica più nulla da venti anni e vive chiuso nel suo studio pieno di libri, suddivisi ”per omogeneità emotiva”, che ha una finestra da cui si vede il Vesuvio. Nello studio ci sono due porte, una da cui entrano la moglie e i figli, l’altra da cui entra la fedele cameriera Bettina, interpretata da una perfetta Monica Nappo. Bettina, spesso chiamata in causa dallo stesso scrittore, con buon senso e partecipazione sentimentale cerca di spiegare “i rumori della casa” al padrone presuntuoso ed egoista.
Dalle note di regia di Alessandro Gassmann.
L’incontro con Maurizio de Giovanni è stato nella mia carriera recente, portatore di novità importanti e di progetti che mi hanno appassionato.
In “Qualcuno volo sul nido del cuculo” l’adattamento di Maurizio mi ha permesso di portare quella storia che trasuda umanità, in Italia nel 1982, conferendole una immediatezza ed una riconoscibilità ancora più efficaci per il nostro pubblico, regalando allo spettacolo un successo straordinario.
Ho poi approfondito la mia conoscenza delle umanità raccontate da De Giovanni, interpretando l’ispettore Lojacono nella fortunatissima serie televisiva, giunta alla seconda stagione, “I bastardi di Pizzofalcone”.
Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de “Il silenzio grande” vidi l’idea nascere lì in pochi minuti.
Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni, ovvero la casa, avrebbe avuto una evoluzione emozionante e sorprendente.
Immagino uno spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono, a volte si urlano o si sussurrano, possano farvi riconoscere, dove, come sempre accade anche nei momenti più drammatici, possano esplodere risate, divertimento, insomma la vita.
Questa è una delle funzioni che il teatro può avere, quella di raccontarci come siamo, potremmo essere o anche quello che saremmo potuti essere. Questa storia ha poi al suo interno grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio de Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo.
Per rendere al meglio, il teatro necessita di attori che aderiscano in modo moderno ai personaggi e penso che Massimiliano Gallo, con il quale ho condiviso set e avventure cinematografiche, sia oggi uno degli attori italiani più efficaci e completi. Sarà per me una grande gioia dirigerlo in un personaggio per lui ideale.
Questo facciamo a teatro, o almeno ci sforziamo di fare, cerchiamo disperatamente la verità, e confidiamo nella vostra voglia di crederci.

(foto di Salvatore Pastore)