Terronia, a San Leucio la città delle delizie, del bello e dell’ingegno

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Posta la prima pietra di Terronia, città delle delizie, del bello e dell’ingegno di Terra di lavoro e – perché no? – del Regno delle due Sicilie. Terronia, infatti, nascerà ai piedi della Real Colonia Serica di San Leucio –primo esempio di insediamento industriale e non solo, realizzato, appunto, da Ferdinando IV di Borbone – adiacente a Piazza della Seta, nell’area dove attualmente insistono le produzioni di un setificio e di un’industria di preformati plastici ecocompatibili a riciclo infinito, che sarà appunto interessata da un progetto di recupero e riuso funzionale dell’area.
L’atto costitutivo del centro turistico e di accoglienza di qualità – ché di questo in fondo si tratta – è stato formalizzato con le dichiarazioni d’intendi dell’amministrazione comunale di Caserta guidata dal sindaco Carlo Marino e dell’amministratore delegato del Gruppo Letizia spa Marco Bartolomeo Letizia. 
Il progetto prevede un investimento interamente privato di oltre 4 milioni di euro per la realizzazione, appunto, a fianco della preesistente ed unica industria serica con annesso show room rimasta in loco, di un centro di servizi informativi turistici di qualità, comprensivi di spazi espositivi, di ricettività, laboratori artigiani, vendita di prodotti tipici, sale conferenza e aule di formazione. E, dunque, di un progetto di recupero e riuso funzionale di un insediamento industriale che allo stato ospita anche un’industria di preformati plastici per il packaging prodotti dalla Conti 3, marchio del Gruppo Letizia Spa (oltre 200 dipendenti e stabilimenti in Serbia, Brasile, Torino e Alife) che sarà pertanto delocalizzata, in modo da armonizzare l’intera area con le linee guida di recupero e valorizzazione turistica complessiva dei siti borbonici approvate recentemente dalla giunta comunale. 
“Per quanto ci riguarda – ha dichiarato Marco Bartolomeo Letizia – il piano della giunta Marino di riqualificazione complessiva del tessuto urbano e di San Leucio, in particolare, con tutto quello che dal punto di vista della realtà industriale, politico, filosofico e sociale questo sito rappresenta, non poteva trovarci indifferenti. Anche se onerosa, infatti, per il nostro gruppo industriale si tratta innanzi tutto di raccogliere la sfida di un impegno civico, quindi di una buona occasione per diversificare e creare nuova occupazione. Infatti – ha aggiunto – non soltanto l’attuale numero degli addetti in loco (poco più di 50 dipendenti) sarà salvaguardato, ma contiamo anche di crearne di nuovi, al di là dell’indotto”.
L’iniziativa, che è già in avanzata fase di progettazione (vi sta lavorando un équipe di tecnici di concerto con le autorità tutorie, insistendo sul sito, come si può immaginare, vincoli e prescrizioni storico, paesaggistici e monumentali) prevede l’inaugurazione del centro entro otto mesi dall’approvazione del progetto esecutivo e delle relative autorizzazioni. Ovviamente il progetto ricettivo-espositivo e di servizi integrati sarà contenuto nel lotto degli attuali 16 mila metri quadrati di superficie,  non prevede incrementi degli attuali 5 mila metri quadrati di cubature, né trasformazioni che ne snaturino l’originario impatto visivo di natura industriale dell’insediamento.
Relativamente al nome del centro, Terronia, spiega ancora Marco Letizia: “Si tratta di una provocazione che intende sovvertire i tanti luoghi comuni che si accompagnano alla cartolina stereotipata del Sud. Terronia non sarà più l’appellativo spregiativo che ci viene rivolto, ma sarà il luogo del nostro orgoglio di essere meridionali: luogo dell’ingegno, delle visioni utopiche, della sperimentazione di nuove forme di organizzazione economiche e sociali. Ecco, se posso dire – conclude  – Terronia è un progetto economico che intende concretamente utilizzare la leva della cultura e dei servizi innovativi per creare nuova occupazione e ricchezza. Insomma, è la sfida impostaci dai tempi”.