Terrorismo:Essid, guerra non è soluzione

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(ANSA) – BARI, 26 FEB – Non ha nulla da rimproverare a Renzi “che ha dovuto per forza concedere le basi di Sigonella a Obama per far decollare i droni che bombarderanno la Libia”, ma Abdelaziz Essid, membro del ‘Quartetto del Dialogo Nazionale Tunisino’ insignito del Nobel per la pace 2015, è convinto che “non sia la guerra la via per vincere il terrorismo”, ma si può riuscire a “vivere continuando ad amare la cultura, la musica, il teatro: è così che si combatte il terrorismo”.
    Essid ne ha parlato stasera a Bari, intervenendo alla presentazione del convegno, in programma domani, su ‘Avvocatura e impresa protagonisti della democrazia’. Con lui c’era anche Mohamed Ben Cheikh, altro membro del quartetto di associazioni.
    Essid ha ricordato che la Tunisia già una volta ha accolto un milione e 800mila profughi e “lo rifaremo se sarà necessario: i libici – ha detto – possono venire da noi, studiare con noi, mangiare con noi. Noi non chiuderemo le frontiere. Non abbiamo mezzi ma non importa, divideremo quel poco di pane che c’è”.
   

(ANSA) – BARI, 26 FEB – Non ha nulla da rimproverare a Renzi “che ha dovuto per forza concedere le basi di Sigonella a Obama per far decollare i droni che bombarderanno la Libia”, ma Abdelaziz Essid, membro del ‘Quartetto del Dialogo Nazionale Tunisino’ insignito del Nobel per la pace 2015, è convinto che “non sia la guerra la via per vincere il terrorismo”, ma si può riuscire a “vivere continuando ad amare la cultura, la musica, il teatro: è così che si combatte il terrorismo”.
    Essid ne ha parlato stasera a Bari, intervenendo alla presentazione del convegno, in programma domani, su ‘Avvocatura e impresa protagonisti della democrazia’. Con lui c’era anche Mohamed Ben Cheikh, altro membro del quartetto di associazioni.
    Essid ha ricordato che la Tunisia già una volta ha accolto un milione e 800mila profughi e “lo rifaremo se sarà necessario: i libici – ha detto – possono venire da noi, studiare con noi, mangiare con noi. Noi non chiuderemo le frontiere. Non abbiamo mezzi ma non importa, divideremo quel poco di pane che c’è”.