Tesoro di San Gennaro, storico accordo Curia-Deputazione: la gestione resta alla città

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Accordo storico tra la Curia di Napoli e la Deputazione del Tesoro di San Gennaro. L’organismo laico che da cinque secoli gestisce la Cappella del Santo Patrono continuerà a mantenere la sua funzione e indipendenza nella composizione. Il documento è stato sottoscritto nell’Episcopio in piazza Donnaregina tra il cardinale Crescenzio Sepe e, per la Deputazione di San Gennaro, il vice presidente Riccardo Carafa d’Andria e Riccardo Imperiali di Francavilla, delegato agli Affari Legali. Un documento necessario visto il decreto Alfano che avrebbe imposto oltre alla nomina dei discendenti delle famiglie nobili della città, anche membri della Curia, facendo così perdere quel carattere laico e di autonomia alla Deputazione. L’atto riconosce “che la Cappella è un ente non ecclesiastico di fondazione e dotazione laicale sorto con beni patrimoniali di esclusiva fondazione laicale sul quale persiste il diritto di patronato della città di Napoli esercitato attraverso la Deputazione”. Ora le parti auspicano “che il ministero degli Interni tenga conto delle peculiarità e favorisca un epilogo che possa ridare serenità alla città di Napoli, scossa dalle ultime vicende relative alle incertezze inerenti alla qualificazione giuridica della Cappella e al governo della stessa”.