The little prince, Rupert Everett innamorato di Napoli: Ecco il mio Oscar Wilde

in foto Rupert Everett, attore

di Maridì Vicedomini

Rupert Everett super star al “Metropolitan” di Napoli in occasione della proiezione in anteprima nazionale del film “The Little Prince” ispirato ad Oscar Wilde, uno dei grandi della letteratura inglese, che lo vede in tripla veste di attore protagonista, autore e regista. In particolare, l’opera narra l’ultimo periodo di vita di Wilde, in cui il divo inglese dopo tanti riconoscimenti letterari e teatrali, è un vecchio malato ed abbandonato a se stesso, quasi “un barbone” con una carriera ormai compromessa dal processo per la sua omosessualità, conclusosi con una condanna a due anni di lavori forzati che ha minato definitivamente la sua salute fisica e mentale. Dopo un disperato tentativo di recuperare il rapporto con la moglie ed i suoi 2 bambini e la scelta fallimentare, di avvicinarsi di nuovo al suo giovane ex amante Bosie, Wilde viene esiliato a Parigi, dove trascorre la sua squallida esistenza in una modesta pensione, precipitando sempre negli abissi tra la povertà e malattia.
“Erano anni che desideravo fare un film sulla storia di Oscar Wilde – ha detto Everett, festeggiatissimo special guest al “Metropolitan” ed in Italia già dallo scorso gennaio perché impegnato sul set delle otto puntate televisive de “In nome della Rosa” di Umberto Eco nel ruolo dell’ Inquisitore – Io ho scritto la sceneggiatura de ‘The Little Prince’ dieci anni fa ma non trovavo alcun produttore disposto ad investire su questo progetto; finalmente il mio sogno si è avverato. Ero in un momento di pausa professionale, mi veniva offerta qualche interessante opportunità ma il mio desiderio più grande era quello di tornare sullo schermo con qualcosa scritto da me stesso e ci sono riuscito. Tra gli interpreti del film – ha proseguito Evertett – ci sono Colin Firfth nei panni di Reggie Turner, uno dei ‘fedeli’ di Wilde, Colin Morgan che ricopre la parte di Lord Alfred Douglas, il più noto degli amanti di Wilde ed Emily Watson, attrice candidata all’Oscar nei panni di Costance”.
Nel suo film Everett evidenzia un ritratto febbrile e claustrofobico del poeta inglese che andò errando per l’Europa, da Parigi a Napoli, cercando di ricucire i suoi amori e cadendo in uno status autodistruttivo dal quale non sarebbe più riuscito ad emergere.“Nel personaggio Wilde – ha detto Ruperett – ho messo tutto me stesso, sono orgoglioso del lavoro svolto e di averlo reso come un uomo qualunque con le sue fragilità seppure dotato di indubbia genialità. Il mondo del cinema è sempre stato prevalentemente eterosessuale; la situazione per fortuna sta cambiando ma la strada per liberarsi da qualunque tipo di pregiudizio è ancora lunga e tortuosa. In Inghilterra l’omosessualità negli anni ’60 era considerata reato ed io mio sono affacciato a questo mondo agli inizi degli anni ’70. Purtoppo ancora oggi l’omofobia è molto diffusa, spero che con il tempo l’opinione pubblica metta finalmente ed in maniera definitiva da parte questa assurda forma di razzismo”.
Alcune scene de “The Little Prince” sono state girate a Napoli, città dalle mille contraddizione, dai misteri ed i colori di indubbio fascino di cui Rupert si è innamorato follemente, considerandola molto più affascinante di Roma, “caput mundi”. Ed è proprio qui nel golfo partenopeo, che Everett ha evidenziato particolarmente le sue doti di regista, utilizzando con maestria la macchina da presa, inquadrando dei paesaggi unici e svelando i segreti di luoghi ricchi di mistero come il Cimitero delle Fontanelle con i suoi riti, in un’atmosfera che richiama proprio quella del 1899, ai tempi in cui vi soggiornò Oscar Wilde.