Tittino sindaco leghista a Illorai: “La terra dei fuochi è qui”

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Roma, 17 mag. (AdnKronos) (di Francesco Saita) – “Emozionato? Non mi fa né caldo, né freddo”. Tittino Cau, 69 anni, è il primo sindaco di Salvini in Sardegna, da oggi cittadino tricolore a Illorai, a 90 km da Sassari. Ex meccanico di auto, agricoltore (“ho l’orticello mio, ma qui c’è povertà: a volte c’è solo il pranzo, a volte la cena”), Cau ha stravinto le elezioni. “C’era solo la mia lista – racconta all’AdnKronos – . Ma abbiamo battuto il quorum, per me ci sono stati il 63% dei voti”. Nell’unica sezione elettorale del paesino, che conta 830 anime, Tittino ha contato 453 preferenze.

“Gli altri ci hanno pure provato – spiega – volevano fare l’accordo con me: io facevo il sindaco, loro la maggioranza, ma non ho accettato”. La lista si chiama ‘Fermiamo lo spopolamento’, “perché qui, nel 1950, eravamo 2500 e ora siamo rimasti in 830”. “Una emorragia lenta, che i politici di prima non hanno saputo bloccare”. Ora lui sta sul Carroccio. “Salvini l’ho conosciuto a pranzo e con lui c’è una certa confidenza, ci diamo del tu, e lui è il miglior politico che c’è”. La fede leghista è arrivata da un anno, prima poca politica.

“Stavo con Corrado Passera, un gran signore pure lui, uno che rispetto come uomo, che poi sempre nel centrodestra stavamo”. In un passato più lontano, Tittino dice di “aver votato, qualche volta, il Pci di Berlinguer, ma il partito è morto con lui”. “Apprezzavo – aggiunge – anche Almirante, che parlava per ore e ore senza leggere, perché, chi parla leggendo un testo, non è un grande politico”. Salvini va oltre: “Lui parla con il cuore a braccio”.

A Tittino no va giù l’alleanza di governo con i 5stelle, così non manca un suggerimento al suo ministro dell’Interno. “Di lui – ribadisce – mi piace tutto, ma al governo Salvini ha le mani legate, non si può lavorare con Di Maio” perché i grillini “fanno solo leggi inique, che non portano a nulla, come quella sul reddito di cittadinanza”. “Salvini deve tornare a fare il centrodestra, ma serve che il centrodestra si rinnovi”, dice riferendosi a chi dentro Forza Italia “fa finta di non capire”.

Cau poi torna alla sua terra: “Qui i figli se ne vanno, c’è la tristezza della mamma che vede il figlio partire e poi lo chiamano solo quando lei muore, per il suo funerale”. La Sardegna ha la bellezza e il turismo? “C’è qualche problema, non siamo capaci a fare turismo a sfruttare le nostre risorse – risponde il neosindaco di Illorai – . A Tenerife o a Palma di Maiorca atterra un aereo ogni due secondi, qui ogni due giorni. La disoccupazione e la povertà, invece, qui sono di casa, qui c’è la vera terra dei fuochi”.

Anche Tittino ha fatto di necessità virtù: “Io stesso vivo di 700 euro al mese, sono pensionato, ho risparmiato qualche centinaio di euro, ho l’orticello, mi accontento, perché qui in Sardegna, a volte hai il pranzo, a volte hai la cena”.