“Un anno di emergenza: trasporto e logistica motore della ripresa”: è il tema sul quale si sono confrontati questa mattina imprenditori ed esponenti delle istituzioni ospiti della tavola rotonda moderata dal giornalista Nicola Porro nella seconda giornata della Convention Alis a Sorrento.
“Il biogas è in Italia un esempio di come fare impresa – dice Andrea Arzà, Amministratore Delegato Liquigas -. Abbiamo ancora ritardi nell’approvvigionamento del gas naturale ma come prospettiva c’è quella di avere nel porto di Ravenna un centro che ci consentirà di non ricorrere a scali francesi. Ci sono anche progetti per nuove stazioni di microliquefazione – dice – che ci consentiranno di essere autosufficienti. L’hub per il mercato italiano è per ora ancora Marsiglia. Ma c’è un’evoluzione estremamente positiva negli ultimi tempi”.
Si sofferma invece sui vaccini il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: “Occorre veicolare un messaggio di fiducia, non trasformare la prudenza in paura. Ieri si è superata la soglia di 19 mln di cittadini che hanno ricevuto la seconda dose, con un trend di 500mila dosi al giorno, il che significa immunità di gregge entro fine settembre. La vaccinazione è l’unica via d’uscita, la variante Delta va monitorata ma senza allarmismi. La nostra priorità deve essere ridurre l’ospedalizzazione e con la somministrazione dei vaccini ci stiamo riuscendo. Siamo all’interno di un percorso graduale di ritorno alla normalità. Dobbiamo essere positivi. Oggi rispetto ad un anno fa abbiamo i vaccini”.
Per Enrique Enrich, Amministratore Delegato Italscania “la sfida più grande nella pandemia è stata quella di far funzionare le officine, i mezzi pesanti dovevano essere riparati e con l’emergenza sanitaria è stata dura. Il biogas è la soluzione perfetta perché abbina costo e ambiente. Altro punto è l’elettrificazione ma stenta a decollare, non solo per il prezzo di acquisto ma anche per il costo a chilometro che è molto più alto. Dopo cinque anni il veicolo purtroppo non vale nulla. Il diesel è e sarà ancora per tanti il carburante più usato nei trasporti”.
Giuseppe Ferrandino, Deputato Comm. TRAN Parlamento Europeo, dice che “la pandemia ha cambiato l’Europa, che oggi è molto più vicina ai singoli Stati membri e alle categorie produttive e alle famiglie. Dobbiamo ammettere che l’Europa non è più quella di prima. Nei confronti dell’Italia il clima è cambiato, oggi la nostra nazione ha una autorevolezza mai avuta prima. Questa è la volta buona che l’Italia possa diventare il punto di riferimento, la locomotiva d’Europa. Per i trasporti, voglio rimarcare che occasioni come questa di Alis fanno capire che c’è un sistema di rete solidale, maturo, molto più avanti di ciò che la politica pensa del settore”.
Paolo Ferraresi, Amministratore Niinivirta Transport-Gruppo F.lli Di Martino, spiega che “siamo stati i primi a fare camion elettrici al cento per cento, partendo dieci anni fa. Nel Milanese e, a Milano città, i blocchi della circolazione per l’inquinamento sono frequenti, per cui mi sono documentato in Inghilterra e ho comprato lì un camion cento per cento elettrico ma per immatricolarlo in Italia è stato un calvario. Il secondo problema è stato quello delle municipalità milanesi per la lunghezza del mezzo. Oggi ne ho 14 tra Italia e estero. Se faccio il conto economico non stanno in piedi questi investimenti, ma la reputazione dell’azienda è salita molto ed è un valore aggiunto”.
Spiega Vannia Gava, Sottosegretario alla Transizione ecologica: “Dobbiamo aiutare le imprese accompagnandole nei processi, semplificando e sburocratizzando. Non si tutela l’ambiente non facendo nulla, ma usando la tecnologia. Le navi ecosostenibili di Grimaldi sono, ad esempio, il frutto di investimenti in ricerca. Processi che vanno agevolati”.
Infine, la parola a Luca Srà, Delegato ANFIA Trasporto Merci e COO IVECO: “Il diesel non scomparirà dopodomani, l’innovazione di qui ai prossimi 5 anni sarà elevata rispetto ai 20 anni precedenti e bisogna sintonizzarsi su questa lunghezza. La decarbonizzazione è un dato di fatto, ma il legislatore non può far pagare il costo di questa rivoluzione a chi fa il nostro mestiere e al piccolo trasportatore. Il camion elettrico già esiste, il camion ad idrogeno sarà commercializzato nel 2023 ma serve creare l’infrastruttura e supportare il cliente nell’approvvigionamento. Sono ottimista sul fatto che ci sarà un patto di costruzione di una nuova dimensione con il Governo ma servono anche i grandi provider di energia”, conclude.