Treu: “Da dati Istat tendenza economica fiacca, manca fiducia”

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Roma, 31 ago. (Labitalia) – “La tendenza che sembra emergere da questi dati, che sono contradditori tra di loro, è che siamo in presenza di una situazione economica fiacca, con una fiducia che cala, come testimoniano anche altri indicatori. Gli inattivi crescono, la gente è ‘fiacca’, non si dà da fare nel cercare un lavoro, non ha fiducia nel poter far qualcosa”. Così Tiziano Treu, presidente del Cnel, commenta con Labitalia i dati Istat di oggi sull’occupazione.

“Poi, come sempre -continua il giuslavorista, già ministro del Lavoro- cresce il numero degli anziani occupati perché c’è il blocco delle pensioni, e anche le donne hanno più difficoltà in questo periodo”.

La tendenza di un’economia ‘tonica’, spiega Treu, sarebbe stata testimoniata con dei dati “di crescita dell’occupazione e di calo degli inattivi: invece no, l’occupazione è lì e gli inattivi crescono, e quindi c’è una situazione fiacca”.

E sul capitolo pensioni l’ipotesi avanzata da Brambilla sul contributo di solidarietà “mi sembra ragionevole: se proprio vogliamo dare un segnale per le pensioni ricche, allora seguiamo la strada del contributo di solidarietà che è già stata seguita e non rischia di essere incostituzionale, decidendo poi a che livello metterlo”. Così il presidente del Cnel, Tiziano Treu, intervistato da Labitalia, interviene nel dibattito sulle pensioni, commentando le proposte del professor Alberto Brambilla di Itinerari previdenziali, che ha ‘sconfessato’ la proposta di legge sulle pensioni d’oro presentata in Parlamento dalla maggioranza gallo verde.

“Intanto, Brambilla -sottolinea Treu- dice ‘guardate che nel contratto di programma c’è scritta un’altra cosa e se volete intervenire sulle pensioni cosiddette d’oro bisogna farlo in un certo modo, invece nel progetto di legge sembra che si voglia fare in un altro modo ancora’”. “Questo per dire -spiega Treu che c’è un po’ di confusione e quindi non commenterei una cosa che non è ‘fissa’”.

Per Treu, poi, “sulla famosa ‘quota 100’ vedo che ci sono stime diverse sui conti e anche proposte varie, pure dal Pd”. “Io dico solo che guardando in giro per il mondo – prosegue – le tendenze sono ad alzare l’edtà di pensione e non ad abbassarla, siamo spesso oltre i 67 anni di età”.

Secondo il giuslavorista, già ministro del Lavoro, “se ci sono difficoltà, come ci sono, si fanno provvedimenti specifici per singoli gruppi: le donne in alcuni casi, i disoccupati di lunga durata”.

“Quello che in fondo si era cominciato a fare – ricorda – con l’Ape sociale. E quindi anche se si dovessere fare questa ‘quota 100’ sarebbe solo un momento di ‘stasi’ in una tendenza che continua. I conti? Li farà Tria….”.