“Risale a pochi giorni fa la pubblicazione del Decreto n. 287/2020 con il quale il Presidente del Tribunale di Napoli, ribaltando completamente le precedenti decisioni, arbitrariamente ha disposto la drastica riduzione del numero di udienze da trattare in presenza fisica dinanzi all’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli – è quanto si legge nell’esposto presentato dall studio legale Vizzino, nel quale si rileva che – in particolare, con decorrenza immediata e fino al 31 dicembre 2020, è consentito ai Giudici di Pace di Napoli di trattare solo 10 cause al giorno rispetto ai precedenti decreti emanati che avevano disposto invece la trattazione di circa 20 vertenze per ciascuna udienza”. “Sentimenti di sgomento e di grande perplessità – continua l’esposto – si sono immediatamente diffusi tra gli appartenenti alla categoria degli Avvocati i quali hanno accolto le ultime decisioni con stupore e rabbia. Il dato più preoccupante non riguarda soltanto il numero dei contagi in costante aumento tra i Colleghi, ma anche l’assoluta mancanza di certezze nell’esercizio della professione e di coordinamento tra gli organi che dovrebbero rappresentarci i quali, di fatto, non solo non sono in grado di tutelarci ma non sono nemmeno capaci di collaborare in senso costruttivo ed efficiente nonché risolutivo del problema. Il Decreto riportato rappresenta un’ulteriore sconfitta per noi Avvocati in quanto è indice di una categoria allo sbaraglio incapace di schierarsi e fare fronte unito per cercare di individuare soluzioni meno confusionarie e più coerenti. Prevedere una riduzione così netta del numero delle udienze significa creare non solo ulteriori rallentamenti della macchina giudiziaria ma anche gravi danni economici agli avvocati e ai propri clienti. Anche riordinare le Cancellerie e i Ruoli dei Giudici sarà un’impresa ardua per i Cancellieri che ancora una volta saranno costretti a dover organizzare ex novo i ruoli che già a fatica erano stati pia
nificati. Trattare solo dieci cause al giorno per ciascun Giudice, inoltre, comporterà un aumento vertiginoso delle cause da rinviare che, allo stato, erano già più di 15.000”.
“Alla luce dei disagi e delle problematiche denunciate – secondo l’avvocato Vizzino – è necessario predisporre un serio programma di sicurezza e sanificazione in grado di garantire il diritto alla salute di tutti i soggetti confluenti nelle strutture. In particolare, la sanificazione costante e ripetuta delle aule e delle Cancellerie; la predisposizione di personale ad hoc in grado di garantire la pulizia e la sanificazione continua dei servizi igienici; incremento del personale delle Cancellerie a tutela e garanzia del rispetto delle norme di sicurezza e del regolare svolgimento delle udienze e della corretta e funzionale comunicazione dei rinvii delle cause; la predisposizione di presidi di sicurezza all’ingresso degli Uffici che rilevino la temperatura corporea di chi accede e che registri attraverso il Tesserino degli Avvocati e il documento di identità la presenza di tutti coloro che accedono alla struttura anche al fine poi di verificarne il tracciamento nell’ipotesi di riscontrati casi di positività e porre in essere le dovute misure di prevenzione. Precise identificazioni e registrazione dei dati poi devono essere compiute anche nei confronti di coloro che accedono alle strutture nella qualità di periti del Giudice o testimoni. Chiediamo, infine, agli organi competenti di predisporre un piano regolatore delle udienze in grado di garantire realmente il buon andamento della giustizia nel rispetto delle norme sulla sicurezza. A questo proposito, proponiamo l’organizzazione delle udienze con orari scadenzati dalle 9:00 di mattina alle 15:00 del pomeriggio. Solo in questo modo si possono garantire un numero maggiore di cause trattate per ogni udienza con la garanzia per gli Avvocati di poter organizzare al meglio il proprio lavoro e poter raggiungere anche più Fori nella stessa giornata”. Molte altre sono le proposte avanzate dallo studio legale, tra le quali quella di un “Comitato permanente per il monitoraggio concreto della situazione e un Comitato per il sostegno morale e psicologico di coloro che si trovano a vivere grandi sofferenze e disagi”.