Tumori, cure uguali per tutti: da Napoli parte “AMORe”

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In foto l'Istituto dei tumori Pascale di Napoli

Cure anticancro uguali per tutti. Fondi destinati alla ricerca erogati in egual misura al Sud come al Nord. Il binomio rete della assistenza e rete della ricerca è il principio su cui si basa AMORe, acronimo di Alleanza Mediterranea Oncologica in Rete, nata per volontà dei tre principali Istituti oncologici del Sud Italia – il Pascale di Napoli, il Giovanni Paolo II di Bari e il Crob di Rionero in Vulture – e che oggi si riunisce per la terza volta all’Istituto oncologico di Napoli. Dopo la sigla dell’accordo, il 29 novembre scorso a Bari e il primo incontro ricognitivo, a Rionero, oggi si entra nel vivo. L’Alleanza getta le basi per una virtuosa competizione con le regioni del nord basata su un fondamentale principio: dove si fa ricerca si fa migliore assistenza. “Il sistema sanitario nazionale rappresenta una eccellenza del nostro Paese – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – ma è anche vero che in molti settori esistono delle diseguaglianze in termini di efficacia e di risultati che non possono più essere considerate accettabili. I dati epidemiologici indicano che nel settore oncologico la mortalità per tumore è maggiore nelle regioni del Mezzogiorno pur in presenza di numerose eccellenze in termini di operatori e strutture sanitarie. Un analogo gap esiste in termini di investimenti per la ricerca che sono spesso orientati in prevalenza nelle grandi istituzioni del nord dove sono operanti infrastrutture organizzativamente più efficienti. In questa fase iniziale AMORe ha avviato una ricognizione delle iniziative assistenziali e di ricerca che possono essere messe in rete al fine di aumentare il valore e la potenza delle comuni infrastrutture”.
Come prima iniziativa questa mattina verrà costituita l’Area Vasta Oncologica inter-regionale, insieme alla creazione di un unico comitato etico e verranno adottate le procedure peculiari di valutazione delle prestazioni. Primo passo per tracciare la rotta di un nuovo modello di sanità in grado di coniugare i canoni di buona amministrazione con i bisogni assistenziali in continua evoluzione. Nove i punti dell’intesa: creare una Rete interregionale di Istituti oncologici che, attraverso una collaborazione sistematica, il confronto e lo scambio di competenze ed expertise, assicuri il costante miglioramento della qualità, dell’appropriatezza e dell’efficacia delle cure e dei servizi erogati; avviare un percorso per la costituzione di una Fondazione; definire una piattaforma tecnologica comune per raccogliere in maniera omogenea dati clinici e gestionali a sostegno della ricerca e della costruzione di un sistema comune di indicatori da utilizzare per la valutazione dell’efficienza; realizzare progetti di formazione e ricerca preclinica e/o clinica in vari settori correlati all’oncologia. Ancora: promuovere modelli organizzativi innovativi incentrati sull’etica clinica, la clinical governance, la condivisione delle policy, l’appropriatezza e l’economicità delle risorse; condividere i principi ispiratori dei Pdta (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali); sviluppare attività comuni nell’ambito della ricerca sanitaria e biomedica; realizzare progetti estero-finanziati, a valere in particolare su Fondi comunitari; intraprendere un percorso sinergico per l’accreditamento a Comprehensive Cancer Center per ciascuna delle parti.