Tunisia, museo Bardo:
un colpo al cuore

Chiunque sia stato dietro l’attacco sferrato al museo Bardo di Tunisi, a due passi dal parlamento tunisino, ed a prescindere da chi lo abbia organizzato ed eseguito, che Chiunque sia stato dietro l’attacco sferrato al museo Bardo di Tunisi, a due passi dal parlamento tunisino, ed a prescindere da chi lo abbia organizzato ed eseguito, che le indagini in corso lo sveleranno molto presto, non possiamo che constatare che esso avrà degli effetti devastanti sia a livello politico che quello economico. Dalla sua primavera tra fine 2010 ed inizio 2011, il percorso fatto dalla democrazia Tunisina , che poi ha dato inizio all’incendio in corso in gran parte dei paesi arabi, ha dimostrato la maturità del popolo tunisino e di tutti i partiti politici che lo rappresentano, laici ed islamici. La primavera di Tunisi ha portato al potere i partiti islamici capeggiati da “Ennahda” (La Rinascita) che, dopo alcuni anni vissuti in una situazione travagliata, quando hanno capito che c’è una parte consistente del paese che osteggiava il loro governo monocolore di estrazione religiosa, hanno ceduto il potere ed indetto delle nuove elezioni all’inizio del 2014 che hanno portato i partiti laici al potere. Una dimostrazione di maturità ed intelligenza politica che ha fatto risparmiare alla Tunisia anni di sofferenza, mettendola sulla via maestra di una democrazia molto voluta e per la quale i tunisini hanno rovesciato il regime autoritario dell’ex presidente Ben Ali, rimasto al potere per ben 23 anni e cioè dal 1987 al 2010. La situazione politica si stava indirizzando ben al di là di ogni speranza ed aspettativa e la Tunisia aveva cominciato ad assaporare stabilità e sicurezza. Si stava, insomma, andando verso un consolidamento di una ritrovata crescita del paese in tutti i settori. Naturalmente, primi tra questi c’è l’economia, che per la Tunisia vuol dire scambi commerciali con i paesi europei del mediterraneo e turismo, in gran parte italiani, francesi e spagnoli. Fino a mercoledì 18 marzo scorso che sarà ricordato a lungo per i suoi effetti che sarebbe azzardato prevedere oggi, ma che la stampa locale, analizzandone oggi i fatti e le possibili ripercussioni, si trova unanime nel valutare la loro gravità e nel descrivere i timori e lo stato d’animo che attanagliano la popolazione e la politica che lo rappresenta. Il quotidiano locale Al Shorouq ( Il Levante) riassume schiettamente questi timori e parla di un attacco vile, che colpisce un simbolo di cultura ed una meta del turismo europeo, all’inizio di una stagione che prometteva tanto dopo quattro anni di crisi totale. Per Al Shorouq la scelta dell’obiettivo è stata studiata con cura, per colpire il turismo e ferire l’orgoglio democratico dei Tunisini, rappresentato dalla sede del parlamento adiacente al museo il Bardo attaccato a sua volta senza particolari danni.Così la stagione turistica è sepolta sul nascere, a causa dell’eco terribile e scioccante che avrà l’uccisione di 22 turisti ed il ferimento di decine loro compagni di viaggio e di sventura, in gran parte europei. Le ultime notizie parlano di attacco sferrato da due attentatori che hanno ricevuto istruzioni ed addestramento nella confinante Libia! Trema tutto il Nord Africa.