Turismo d’agosto… manutenzione io non ti conosco

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Bilancio di metà agosto: Napoli pullula di turisti, stranieri e italiani che affollano musei strade e parchi. Gaudium Magnum. Le autorità si congratulano con se stesse, commercianti e ristoratori si cullano nel sogno di incassi da capogiro. Tutti felici, tutti contenti. Il primo impatto del turista in città è, infatti, travolgente: arte, luci, panorami, cucina conquistano e innamorano e le difficoltà, i problemi sono un pallido sfondo. Napoli è di scena. A poco a poco però, col prolungarsi della permanenza, quello che era uno sfondo balza in primo piano mostrando gli effetti di una gestione, come dire, difettosa. Sabato pre ferragosto: un gruppo di turisti si avventura, a piedi, verso il Parco Virgiliano. Il Viale Virgilio non è troppo lungo, non è particolarmente trafficato, ed offre scorci panoramici riscontrabili solo su alcune tra le più raffinate guache. Primo asterisco di difficoltà: il gruppo di visitatori ha deciso di percorrerlo a piedi. Avanzano sulla carreggiata stradale e non sui marciapiedi (secondo asterisco): la causa è l’invasione di vegetazione spontanea, quella che, senza eufemismi, si può indicare come un mare di erbacce, alte anche 90 centimetri (misurati), pavimentazione sconnessa dalie radici degli alberi e i pini, i pini domestici, di specie longeva e sempreverde, immancabili sulle cartoline illustrate di Napoli, per la maggior parte secchi, morti. Un epidemia? Un bruchetto maligno, dopo aver fatto fuori le palme, ha attaccato anche i pini di Viale Virgilio e limitrofe? I commenti dei turisti sono impietosi. “Si è bella ma…” Questo ma insieme a tutti gli altri, cui i napoletani sembrano essersi abituati, che al turista balzano all’occhio come un neon nella notte scura, sono un freno all’evoluzione turistica della città. Siamo più o meno strutturati solo per piccoli soggiorni, ammettiamolo pure. Siamo quelli, nostro malgrado, dello scatto ricordo e via. La permanenza, più o meno lunga dei turisti non calza a pennello. Il mondo è pieno di gente e Napoli d’impatto è travolgente e, permanendo le attuali condizioni mondiali, sarà sempre una meta da scegliere. I soggiorni più lunghi però, quelli che portano a passeggiare a Posillipo per raggiungere il Parco Virgiliano, a percorrere a piedi il Viale Augusto per raggiungere la Mostra d’Oltremare, hanno bisogno di un supporto organizzativo molto più accurato. Questo è compito di chi gestisce i flussi turistici in città. La destinazione turistica, quella ben strutturata e destinata a durare nel tempo, è un insieme di risorse che hanno una capacità di attrazione per il viaggiatore che è indotto a raggiungerla. Non bastano musei, monumenti, paesaggi e buona tavola per fare di una località una destinazione turistica permanente, occorrono i servizi e, fondamentalmente, organizzazione. E quest’organizzazione altro non è che un intreccio di servizi connessi all’interno di una rete locale di offerta efficace ed efficiente. Le strade, la loro manutenzione, gli alberi, le erbacce sono proprio parte di un programma di attrazione turistica: sono mete di transito e da esse non può prescindere alcuna località che ambisca a codificarsi come meta turistica. La risposta tipica all’invocazione civica, a quella degli operatori del turismo e dei turisti stessi è come sempre la penuria di fondi. C’è ancora qualcuno che crede che davvero la penuria di fondi sia la responsabile della carentissima manutenzione dei nostri “beni di transito”? Ammettiamolo pure. La scarsità di fondi determina mancanze nella gestione. OK Sam, hai un problema? Lo risolviamo. La Regione Campania, udite udite, si occupa di distribuire le produzioni vivaistiche a titolo gratuito se la richiesta è presentata da soggetti che attuano interventi di forestazione o di iniziativa pubblica; Tra i vari soggetti abbiamo anche: Enti pubblici (Amministrazioni Comunali o loro Consorzi per le finalità di cui alla legge n.113 del 29/01/92 e L.R. n.14 del 28/12/92, Enti Parco, Ospedali, Scuole, etc.). “Te capì?” Direbbero i nordici . Lo sforzo di una dmandina, basta quella, per ottenere alberi ed essenze per rimpolpare vie Augusto, Viale Virgilio e tutti gli altri siti in condizioni poco dignitose, è davero insostenibile? Le Piante appena sistemate a via Marina, stanno appassendo per mancanza di manutenzione. Diciamolo allora. Il problema primo se c’è, è la manutenzione mai soldi per attuarla s ottengono solo mettendo a frutto il personale e i mezzi esistenti. Tranquilli, informiamoci bene, anche il verde pubblico, se caratterizzante, antico o di pregio ha diritto. Mettiamola pure in moto questa macchina!