Turismo: Fisascat Cisl, quello sportivo opportunità per sviluppo

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Roma, 14 mag. (Labitalia) – Si scrive turismo si legge opportunità. Sono molteplici le declinazioni di questo importante comparto dell’economia italiana, trend che si traducono in ricchezza economica, in sviluppo del territorio e posti di lavoro. E’ il caso del turismo sportivo, in grado di generare dai 12 ai 15 milioni di arrivi internazionali ogni anno; rappresenta il 10% dell’industria turistica mondiale con un fatturato di oltre 1.400 miliardi di dollari. L’Europa intercetta il 43% del turismo sportivo globale; solo il cicloturismo ha un indotto economico di 44 miliardi di euro, con oltre 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti. In Italia il valore potenziale del cicloturismo è di circa 3,2 miliardi di euro.

I dati sono stati approfonditi alla tavola rotonda della Fisascat Cisl a Cesenatico, in Emilia Romagna, promossa a ridosso dell’evento sportivo ciclistico ‘Nove Colli’, la più partecipata granfondo in Italia che dalla località balneare romagnola si snoda in un affascinante percorso lungo l’Appennino Romagnolo, richiamando migliaia di sportivi e turisti.

“Come sindacato e come parti sociali – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, nell’intervento introduttivo ai lavori – abbiamo il dovere di estendere le nostre riflessioni sul valore diretto, indiretto e dell’indotto generato dal turismo. Certamente, è necessario salvaguardare l’occupazione in un settore labour intensive e continuare ad investire sulla formazione professionale, servono nuove forme di compartecipazione tra pubblico e privato”.

“Ma al di la dei numeri – ha aggiunto – occorre una strategia di sviluppo che punti all’integrazione dei contenuti e a promuovere un turismo accessibile durante tutto l’arco dell’anno, realizzando così una vera destagionalizzazione legata ai grandi eventi e alle molteplici e variegate opportunità offerte dal nostro Paese”. Il sindacalista ha poi sottolineato che “nella governance del turismo globalmente inteso occorrono più autonomie locali, ma anche più coordinamento delle politiche turistiche e un ruolo di regia affidato alla Conferenza Stato-Regioni”.

Un invito accolto favorevolmente da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato-Regioni, presente all’iniziativa, che ha rilanciato sulla necessità di “investire in infrastrutture, in strutture ricettive e servizi al turista, ma anche in promozione degli eventi”. Un contributo notevole, quello della Regione Emilia Romagna, che ha investito complessivamente nell’ultimo anno 2 milioni di euro con importanti ripercussioni sull’indotto. E’ stato Alessandro Spada, presidente Asd G.C Fausto Coppi e coordinatore del comitato ‘Nove Colli’, a illustrare la storia e le ricadute dell’evento sportivo ciclistico.

Un fenomeno in crescita esponenziale, ha poi evidenziato l’esperto di web marketing Lorenzo Succi, con oltre 27 milioni di italiani che praticano sport. “L’Italia – ha dichiarato Succi – potrebbe diventare, quindi, una destinazione di grande interesse per segmenti importanti della domanda turistica mondiale e sfruttare in tal modo una serie di eccellenze territoriali, culturali ed enogastronomiche in un progetto di attrattività molto focalizzata sul tema del wellness e dell’esperienza ‘high quality’ dei nostri territori: cultura, enogastronomia e prodotti tipici. La Romagna su questo fronte ha già dato segni di grande vitalità”.

Per il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, intervenuto alla kermesse, “internazionalizzazione e destagionalizzazione sono le due parole chiave che ci aiutano a capire il ruolo strategico che lo sport può avere per lo sviluppo del sistema di offerta turistica italiana”. E ancora, ha detto, “piccoli e grandi eventi sportivi, professionisti, dilettanti e amatori, italiani e stranieri, costituiscono un bacino enorme, che può offrirci grandi soddisfazioni”, ma “senza dimenticare il cosiddetto turismo attivo, cioè quelle forme di fruizione del territorio, sempre più diffuse, che implicano un impegno fisico non competitivo, come il cicloturismo e l’escursionismo”.

“Il turismo – ha poi aggiunto il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, al quale sono state affidate le conclusioni della tavola rotonda – è attraversato come e più degli altri comparti dalle profonde trasformazioni tecnologiche ed economiche in atto: per volgere i rischi in opportunità, bisogna migliorare il coordinamento tra enti e rilanciare le infrastrutture materiali e sociali. Servono strade, porti, aeroporti, reti fisiche e digitali, salvaguardia territoriale, legalità, burocrazia amica, trasporti locali, servizi alla persona, sostegno alla non autosufficienza”.

Altrettanto fondamentale, per il sindacalista, “sviluppare la filiera della formazione, e in particolare sulla riqualificazione di competenze e l’occupabilità: aspetti che dobbiamo implementare con misure pubbliche e leve contrattuali”. “Chi dovrebbe fare molto di più è il governo, che deve litigare meno e dire cosa vuole fare. Si apra una fase di vero confronto con le parti sociali per un progetto-Paese che dia al turismo e al lavoro che lo sostiene il posto che meritano nella ripartenza nazionale”, ha concluso Sbarra. All’iniziativa, moderata dal conduttore di TeleRomagna, Pier Giorgio Valbonetti, sono intervenuti Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico, Filippo Pieri, segretario generale Usr Cisl Emilia Romagna, e Michele Vaghini, segretario generale Fisascat Cisl Emilia Romagna.