Turismo, il Porto di Napoli traina la ripresa: crocieristi in aumento del 12,3%, crescono ristoranti e street food

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Crocieristi aumentati del 12,3% in un anno e del 58,6% rispetto al dato di dieci anni fa, un traffico locale che non è da meno e che, nel 2015, ha segnato un +15,9% rispetto all’anno precedente. I dati non lasciano dubbi sulla ritrovata attrattività della città e della sua porta d’ingresso per eccellenza: il porto che, caso più unico che raro, a Napoli è parte integrante del centro città, ai piedi del Maschio Angioino, a pochi passi da via Toledo e dal Centro antico, il più grande d’Europa e dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Il dato fornito dall’Autorità portuale relativo al 2015 è di 1.269.571 passeggeri arrivati a Napoli a bordo delle navi da crociera, un dato che fa effetto soprattutto se paragonato agli 800.200 del 2005. Gli effetti dell’aumento dei turisti sono visibili soprattutto sulle attività enogastronomiche, storicamente numerose nella “city” napoletana; ai ristoranti e alle classiche pizzerie, negli ultimi anni si è verificato un vero e proprio boom dello “street food” spesso interpretato in chiave partenopea.
Le aree che maggiormente hanno beneficiato dell’aumento degli arrivi sono “il lungomare, il Borgo Marinari e il centro storico”, spiega all’Adnkronos Pietro Russo, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Napoli. Il fenomeno è “tangibile, basti vede le code davanti ai ristoranti del centro” e, sottolinea, “è sicuramente legato anche ai tanti interventi fatti a livello mediatico”. Ma non solo: “E’ brutto dirlo e dispiace – spiega – ma sicuramente l’area di Napoli, così come l’Italia, in termini turistici ha tratto vantaggio da quanto avvenuto nelle zone non lontane dal nostro paese. Chi non è andato nella costa sud del Mediterraneo, o in altre aree dove è maggiormente percepito il rischio terrorismo, rappresenta in buona parte quella percentuale di turisti in più rispetto agli anni scorsi”. “Non per questo però – sottolinea Russo – possiamo basarci sulle disgrazie altrui: negli anni ’80 eravamo la prima nazione a livello turistico, oggi siamo la quinta o la sesta. Questo perché non abbiamo attenzionato a sufficienza uno dei volani della nostra economia”.
Un discorso simile è da applicare al caso particolare di Napoli, dove “è vero che c’è stato un aumento che ci fa tutti felici”, ma “è anche vero che è una città che meriterebbe di avere un’affluenza turistica ancora superiore”. Da questo punto di vista, secondo Pietro Russo “la vera esigenza per Napoli e per tutto il territorio dell’area metropolitana è di attrezzarsi perché i turisti vengano fidelizzati. Serve una migliore accoglienza, a partire dal primo luogo visitato da chi sbarca da una nave da crociera: la Stazione Marittima”. Su questo, sottolinea il numero uno dei commercianti napoletani, “stiamo ragionando non a chiacchiere ma con una progettualità insieme ai colleghi dell’Unione industriali, per immaginare un porto più accogliente e più funzionale. I crocieristi, italiani ma soprattutto stranieri, vanno incentivati e invogliati a visitare il territorio, non solo la zona a ridosso del porto con via Toledo e la Galleria. Servono infopoint e più servizi di accompagnamento ai luoghi più difficili da raggiungere, magari con navette ad hoc come per Capodimonte”, conclude.