Turismo, riapre la ferrovia Avellino-Rocchetta. De Luca: Mantenuto l’impegno

104

“Abbiamo mantenuto l’impegno assunto due anni fa: oggi il treno che riparte dalla stazione di Avellino è il simbolo della rinascita più generale che sta vivendo la città e la continuazione di un impegno del governo regionale che mette al centro della sua politica le aree interne della Campania”. Lo ha detto il governatore Vincenzo De Luca, che insieme al presidente delle Fs, Mauro Moretti e alla presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, è intervenuto alla riapertura della storica linea ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant’Antonio: 119 chilometri attivati il 27 ottobre del 1895, grazie alla intuizione di Francesco De Sanctis, che dopo la chiusura avvenuta nel 2010 diventano una importantissima infrastruttura per la promozione turistica e le produzioni di pregio di Campania e Puglia. Per la riattivazione della linea ferroviaria, che oggi e domani porterà centinaia di viaggiatori a riscoprire paesaggi, gastronomia, colture tipiche, a cominciare dalla Valle dei Vini, in cui si producono le tre Dogc irpine, la Regione Campania ha investito 20 milioni di euro.
“Il processo di valorizzazione delle zone interne -ha aggiunto De Luca- va avanti. Dobbiamo continuare a preparare eventi perché la ferrovia turistica del gusto e del paesaggio si affermi definitivamente, diventando una importante leva anche dal punto di vista dell’economia delle zone interne”. Il governatore ha anche ricordato una serie di interventi che la giunta regionale ha approvato in questi anni per “riconnettere le zone interne: l’elettrificazione della linea ferroviaria Avellino-Salerno, la riattivazione della Funicolare di Montevergine (oltre un milione di pellegrini che ogni anno visitano il Santuario posto sulla vetta del monte Partenio, ndr), il raddoppio delle corsie, approvato dal Cipe, sul raccordo autostradale Avellino-Salerno, 200 milioni per il rifacimento delle strade interne della provincia di Avellino, 13 milioni per la bonifica dell’amianto dell’ex Isochimica di Avellino”.