Le terme di Ischia patrimonio dell’Unesco: è questa la proposta approvata ieri sera dalla giunta comunale di Casamicciola Terme e che presto sarà ufficializzata inoltrata – attraverso la Commissione Nazionale Italiana dell’Unesco ed i ministeri competenti – alla Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. L’isola infatti vanta un patrimonio idrotermale fra i più ricchi e interessanti al mondo, con ben 69 gruppi (campi) fumarolici e 29 bacini idrotermali, da cui scaturiscono 103 sorgenti disseminate nei 42 chilometri quadrati di estensione del suo territorio. Ischia inoltre può contare su testimonianze storiche antichissime ed assidue circa l’utilizzo delle sue acque termali (tracce di «balnea» termali risalenti all’età del bronzo – ferro sono stati ritrovate nella zona del Castiglione a Casamicciola), con dovizia di descrizioni già dall ‘epoca greca ellenistica e romana e più tardi in quella rinascimentale, quando l’interesse per questo inestimabile patrimonio naturale fu sempre più diffuso. Senza dimenticare che il termalismo sociale è nato proprio a Casamicciola Terme, nel XVI secolo, ad opera dell’ente Pio Monte della Misericordia. A questo si aggiunge la tradizione universalmente riconosciuta clinica ed efficacia terapeutica delle terme ischitane che hanno curato e guarito nei secoli migliaia di persone, coprendo un range patologico vastissimo. «L’inserimento delle Terme di Ischia nella lista dei siti patrimonio dell’umanità Unesco – ha affermato a riguardo il sindaco del comune isolano Giosi Ferrandino – può rappresentare il definitivo riconoscimento globale della ricchezza probabilmente più preziosa che Ischia possiede, oltre a costituire una concreta opportunità di promozione turistica per l’intera isola che otterrebbe una formidabile spinta mediatica internazionale da questa iniziativa».