“Uber è servizio trasporti, ogni Stato decida regole”

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Roma, 20 dic. – (AdnKronos) – Il servizio Uber che mette in contatto i clienti con conducenti non professionisti “non è soltanto un servizio d’intermediazione” ma “rientra nell’ambito dei servizi nel settore dei trasporti” e “gli Stati membri possono di conseguenza disciplinarne le condizioni di prestazione”. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Giustizia Ue a seguito del ricorso proposto da un’associazione di conducenti di taxi di Barcellona che accusa Uber di “pratiche ingannevoli e atti di concorrenza sleale”.

Con la sentenza la Corte stabilisce che “un servizio d’intermediazione, avente ad oggetto la messa in contatto, mediante un’applicazione per smartphone e dietro retribuzione, di conducenti non professionisti utilizzatori del proprio veicolo con persone che desiderano effettuare uno spostamento nell’area urbana, deve essere considerato indissolubilmente legato a un servizio di trasporto e rientrante, pertanto, nella qualificazione di ‘servizio nel settore dei trasporti’, ai sensi del diritto dell’Unione”.

E pertanto – conclude la Corte – “allo stato attuale del diritto dell’Unione, è compito degli Stati membri disciplinare le condizioni di prestazione di siffatti servizi nel rispetto delle norme generali del trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.