Ucraina, la denuncia: “Spari contro bus con bambini a Mariupol”

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(Adnkronos) – Guerra Ucraina-Russia, spari contro gli autobus che stavano evacuando bambini da Mariupol. A denunciarlo il governatore della regione di Zaporizhzhia, Olexandr Starukh, citato dalla Bbc, che sostiene che siano stati proprio presi di mira dai russi. Secondo il governatore, “quattro bambini sono stati portati in ospedale” e due sarebbero in “condizioni gravi”. 

VITTIME CIVILI – “A Mariupol, il numero delle vittime civili cresce ogni giorno e al 21 marzo supera le 3.000 persone” ha detto il comandante del reggimento Azov, il maggiore Denis Prokopenko, alla Cnn, in un’intervista ripresa dal canale Telegram del battaglione Azov. “Nessuno – ha aggiunto – può dire il numero esatto dei morti, poiché le persone vengono sepolte in fosse comuni, senza nome. Molti corpi vengono lasciati per le strade senza sepoltura. Alcuni rimangono sotto le macerie, sepolti vivi”. 

LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO DI KIEV – “La città di Mariupol sta vivendo un vero genocidio. La gente muore non solo a causa delle armi nemiche ma anche per l’odio… Centinaia di persone muoiono di fame, e non solo nella città ma anche nei suoi dintorni” denuncia l’arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk nel 26esimo giorno di guerra in Ucraina. “Sui territori temporaneamente occupati si stanno perpetrando veri crimini contro l’umanità. Riceviamo quotidianamente notizie di una vera catastrofe umanitaria, di omicidi, saccheggi, stupri”, denuncia ancora Shevchuk. Nel quotidiano videomessaggio, l’arcivescovo di Kiev racconta: “Stanotte in Ucraina il sangue è stato versato nuovamente. Le nostre città e i nostri villaggi hanno di nuovo tremato per i bombardamenti. E ancora una volta, fino ai cieli, alle orecchie di Dio, dalla terra ucraina si sono alzate le grida, i gemiti, il pianto”. “Le persone – racconta Shevchuk stanno protestando contro i loro stupratori e assassini. E fanno capire che Kherson e le altre città dell’Ucraina, che sono oggi occupate, sono l’Ucraina e vogliono vivere in uno stato ucraino indipendente e libero. Chiedo a tutti noi di pregare per quelle persone che, con la forza, vengono deportate dall’Ucraina in Russia. Siamo di nuovo testimoni di un’ondata di deportazione forzata dei cittadini ucraini in un altro Stato. Nessuno di noi sa quale destino li attende perché loro non lo possono decidere da soli”.