Sara Vezza, 42 anni, di Monforte d’Alba, in provincia di Cuneo, è tra le tre finaliste del premio Ue Organic Awards, nella categoria Best Organic Farmer al femminile, un concorso voluto dall’Unione Europea per dare visibilità alle aziende virtuose nel biologico e la cui vincitrice verrà annunciata il 23 settembre a Bruxelles.
Unica italiana in finale – insieme all’austriaca Katharina Lichtmannsperger e alla spagnola Nazaret Mateos Alvarez – Vezza rappresenta non soltanto la quinta generazione di contadini che coltivano vigne a Monforte d’Alba, nelle Langhe, ma anche il brand Josetta Saffirio. Sara Vezza, a soli 19 anni, si è occupata di rilanciare l’azienda di famiglia per poi, tre anni dopo, fare la sua prima vendemmia che non raggiunse le mille bottiglie.
Oggi la viticultrice piemontese è arrivata a gestire una proprietà di 11,5 ettari vitati a varietà autoctone, principalmente Nebbiolo, Barbera e il raro Rossese Bianco e produce con certificazione biologica circa 100 mila bottiglie l’anno. La storia dell’azienda inizia alla fine dell’Ottocento con Giovanni Battista Saffirio, che si sposta a vivere nella Langa piemontese. Dopo la guerra Ernesto Saffirio acquista dai fratelli l’eredità per tenere unita la proprietà aziendale e inizia a coltivare i vigneti che nel 1975, a soli 23 anni, passano nelle mani della giovanissima figlia Josetta.
Appena laureata in agraria, e affiancata dal marito Roberto, un enologo, inizia a coltivare le vigne piantate subito dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo alcuni anni, i due coniugi riescono a produrre un Nebbiolo di riconosciuta qualità per poi nel 1985 presentare il primo Barolo con l’etichetta Josetta Saffirio che viene premiato due volte con i “Tre Bicchieri” (annate ’88 e ’89) e ottiene numerosi riconoscimenti anche internazionali.
Dopo un periodo di pausa negli anni Novanta entra in campo Sara Vezza, figlia di Josetta e Roberto che, seguendo le orme della madre, comincia a dedicarsi ai vigneti di famiglia e nel 2006 inizia il percorso ecosostenibile dell’azienda con la realizzazione di una nuova cantina e dopo pochi anni la realizzazione di un bioparco. Nel 2010 è la volta dell’impianto fotovoltaico che apre la strada alla seguente certificazione di azienda sostenibile per arrivare alla certificazione bio nel 2017.
A maggio scorso è nato anche il brand Sara Vezza che oggi identifica la produzione dei vini cru dell’azienda: dal Barolo Ravera alla Barbera d’Alba Villar’o, all’Alta Langa.