Un angelo tra le stelle, al Circolo Posillipo una cena con grandi chef per i giovani di Nisida

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Il Circolo Posillipo e l’importanza della solidarietà. Giovedì 26 gennaio, alle ore 20:30, le porte della nota associazione sportiva si apriranno alla terza edizione di “Un angelo tra le stelle”, la cena di beneficenza organizzata dall’Associazione Progetto Abbracci Onlus insieme con Nati per leggere Campania e alla Fondazione Pol.i.s. Per l’occasione, sono stati chiamati sei grandi maestri della scena gastronomica campana, che delizieranno i 160 ospiti cimentandosi in una esclusiva performance culinaria all’insegna della solidarietà. Sarà una cena dove buon cibo ed alta qualità faranno da padroni, il cui ricavato verrà impiegato integralmente per l’allestimento di Liber- Aria di Lettura, un centro di lettura permanente all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Nisida.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione di questo evento solidale, tenutasi martedì 17 gennaio, sono intervenuti Claudio Zanfagna, presidente del Progetto Abbracci Onlus, Paolo Siani, presidente della Fondazione Pol.i.s., e Tiziana Cristiani, referente regionale per Nati per leggere, che hanno spiegato l’importanza di questo progetto e il grande impatto educativo che comporta. Creare un’area di lettura accessibile non solo ai minori ospiti della struttura, ma anche alle loro famiglie in visita, consente di avere un luogo di ritrovo, un luogo pensato per avvicinare genitori e ragazzi attraverso la lettura e in cui aleggia un’atmosfera serena e piacevole, lontana da quella difficile e pesante che si respira ogni giorno all’interno del carcere. “L’idea di poter sostenere con i ricavati della nostra cena la realizzazione di un punto accogliente di libera lettura all’interno del carcere di Nisida ci piace molto, perchè con Liber getteremo semi di conoscenza, di bellezza, di curiosità e di emozione” spiega Zanfagna.

Il progetto Liber ha quindi l’obiettivo di aprire uno spiraglio di luce e di speranza dentro la cupa realtà di Nisida, attraverso una lettura collettiva che leghi genitori e figli. Da sempre, leggendo un buon libro, le persone entrano in contatto con nuove realtà, arricchiscono il proprio bagaglio culturale e, allo stesso tempo, imparano a comprendere maggiormente il mondo che li circonda.

Se inserito in un contesto come quello di un carcere minorile, dove si assiste ad una rottura della relazione quotidiana tra genitore e figlio, ecco che il libro svolge una funzione ancora più importante: esso funge da ponte, da collegamento fra genitori e figli che, in quelle ore di lettura, imparano a conoscere meglio loro stessi e la realtà intorno.

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Un angelo tra le stelle al Circolo Posillipo