Un francobollo per i 60 anni di ‘Carosello’. un pezzo di storia del Paese

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Roma, 27 nov. (AdnKronos) – Il 3 febbraio del 1957 nasceva sull’allora unico canale televisivo, ovvero il Programma Nazionale della Rai, ‘Carosello’, il primo contenitore di pubblicità della tv italiana, che andrà in onda per 20 anni fino al 1977 e rimarrà impresso nella memoria collettiva del Paese come poche altre cose. Carosello fu infatti fucina di grande creatività: per legge non si potevano mandare in onda solo réclame e quindi le citazioni dei prodotti, contingentate, andavo inserite in sketch e siparietti comici, a cui lavorarono le migliori risorse artistiche dell’epoca. Ne nacquero slogan e personaggi indimenticabili: da Carmencita a Joe Condor, passando per il Cynar di Ernesto Calindri “contro il logorio della vita moderna” e l’Ercolino di Paolo Panelli.

Ora, in tempo per celebrarne i 60 anni, il Mise ha deciso di realizzare, con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., un francobollo commemorativo, la cui commercializzazione è affidata a Poste Italiane S.p.A. “Il francobollo, da 0.95 centesimi di euro, del valore che serve per spedire una lettera ordinaria, verrà emesso in 1.200.000 esemplari”, ha annunciato la presidente di Poste, Bianca Maria Farina, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede Rai di Viale Mazzini. “Verrà stampato un foglietto di 6 francobolli con l’immagine del Monoscopio Tv in bianco e nero e un QRCode (leggibile da App scaricabili su tutti i dispositivi mobili) che rinvia a un link multimediale dedicato (sigla) per il quale è stato utilizzato il ‘siparietto del Carosello’ del 1962, ossia la seconda sigla, la più famosa, andata in onda per circa 10 anni”, ha spiegato Domenico Tudini , presidente Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

“Chi non ricorda il patto familiare dell’epoca: si va a dormire dopo Carosello? – ha detto il sottosegretario del Mise, Antonello Giacomelli – Carosello ha tenuto insieme la cultura della rappresentazione, il mercato del consumo e del benessere, la vita sociale e familiare: in Carosello c’è un po’ la chiave del grande ruolo che la tv pubblica esercita nel paese. Per questo c’è sembrato giusto che lo Stato dedicasse un’emissione a questo momento”.

“Anche io faccio parte della generazione che andava ‘a nanna’ dopo Carosello”, ha detto la presidente della Rai, Monica Maggioni. “Carosello ha raccontato e portato l’Italia verso un futuro che allora si poteva solo intuire. E parlare ancora oggi di Carosello, a 60 anni dalla nascita e a 40 anni dall’ultima messa in onda, ci fa riflettere anche su cosa rimarrà tra 40 anni di quello che la Rai sta facendo adesso, sui programmi identitari del servizio pubblico”, ha aggiunto Maggioni.

“L’idea di un francobollo per Carosello – ha ricordato Marco Giusti, autore televisivo e storico della tv – è favolosa anche perché l’epoca d’oro di Carosello, gli anni ’60 e ’70, nella nostra memoria, coincidono con l’epoca d’oro dei francobolli, introvabile Gronchi d’Oro compreso, che finì citato, credo in un episodio del Pappagone della serie ‘Peppino cuoco sopraffino’. I francobolli, come i soldatini, come le prime merendine, come i pavimenti che brillano con la Cera Liù, quella che dura tre mesi e anche più, come i gonfiabili in omaggio, fanno tutti parte di una grande nuvola indefinita che è la nostra memoria collettiva del secolo scorso dove la prima televisione è fatalmente strumento e oggetto di passione”.

“Per quanto si tenti di dimenticare il nostro passato, di lasciarselo dietro, è il nostro passato collettivo, e il sogno che si portava dietro, a presentarsi alla nostra porta con i suoi jingle, le sue animazioni, le sue rime festose. Carosello, per tante generazioni, anche per quelle che non lo hanno mai visto, rappresenta oggi un mondo primordiale e meraviglioso dove tutto era possibile e realizzabile. Un eden perduto. Raggiungibile magari – ha concluso Giusti – con una cartolina e un francobollo”.