Roma, 16 ott. (AdnKronos Salute) – Un sorriso per abbattere il muro della solitudine, della paura e del disorientamento che l’insorgere di diverse forme di demenza innalza intorno alle persone anziane. E’ questo lo scopo del progetto ‘Un sorriso per gli anziani’, realizzato al Policlinico Gemelli di Roma grazie al contributo non condizionato di Msd Italia. Medici e clown si sono messi in gioco per regalare un momento di gioia alle persone che vivono quotidianamente a contatto con la demenza (malati e caregiver), ma anche per contribuire ad aumentare il livello di consapevolezza sociale nei confronti di una patologia così importante e che ancora oggi viene spesso sottovalutata.
La demenza (di cui l’Alzheimer è la causa più comune, il 50-60% di tutti i casi) solo in Italia colpisce 1.241.000 persone e comporta l’alterazione progressiva di alcune funzioni come memoria, pensiero e linguaggio, interferendo con le normali attività quotidiane e determinando un progressivo deterioramento della personalità e della vita di relazione. Per tale motivo, la ‘terapia del sorriso’ è entrata a far parte del ‘protocollo’ di alcuni reparti del Centro di medicina dell’invecchiamento (Cemi) del Policlinico Gemelli.
Il geriatra Francesco Landi, direttore della Uoc di riabilitazione e medicina fisica, ha spiegato: “La clownterapia nasce per i bambini e la sfida con gli anziani è ancora più difficile: perché spesso sono diffidenti, impauriti, disorientati persino meno disposti alla risata. Bisogna saper dosare l’intervento affinché si sentano coinvolti e confortati, per questo i volontari di ‘Sorrisi Gemelli Onlus’, che sono studenti e specializzandi della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, sono stati felici di aver avuto l’opportunità di apprendere le tecniche professionali di Soccorso Clown Onlus. Perché non basta mettersi un naso rosso per saper aiutare un paziente”.
Oggi sono circa 50 milioni le persone affette da una forma di demenza in tutto il mondo, e ogni 3 secondi si registra un nuovo caso. Proprio quest’anno l’Oms, a testimonianza della rilevanza socio-sanitaria ed economica della malattia, ha adottato il Piano globale di azione sulla risposta di Salute pubblica alla Demenza 2017-2025, che invita i Governi a raggiungere precisi obiettivi sul fronte di una maggiore consapevolezza della demenza, della riduzione dei rischi, della diagnosi e dell’assistenza, del supporto ai famigliari, ai caregiver, della ricerca.