Una beffa diplomatica per l’ambasciata russa a Praga

87
In foto Yevhen Perebyinis
Fino a pochi giorni fa si trovava in via Korunovační, la via dell’”Incoronazione”. Ora l’Ambasciata russa a Praga  si trova in via Ukrajinskych Hrdinu, la via degli “Eroi dell’Ucraina”. È la beffa che la capitale della Repubblica Ceca ha voluto fare alla Russia in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina in corso dallo scorso 24 febbraio. Venerdì 22 aprile il sindaco di Praga Zdenek Hrib, l’ambasciatore ucraino in Repubblica Ceca Yevhen Perebyinis e altri funzionari della città si sono incontrati davanti alla sede della rappresentanza diplomatica di Mosca nel Paese, per la cerimonia di ridenominazione della strada. La decisione di cambiare il nome della strada è stata deliberata dal consiglio comunale alla fine di marzo. E ieri i cartelli stradali sono stati cambiati, con tanto di foto ufficiali della cerimonia. L’ambasciatore ucraino e il primo cittadino di Praga hanno portato di persona sul posto il nuovo cartello stradale e hanno poi assistito al montaggio della targa. Il nuovo nome della via, “Eroi dell’Ucraina”, non sarà motivo di disagio per la gente del posto perché in quella via, e nelle zone limitrofe del quartiere – l’ambiasciata russa a Praga si trova nel quartiere 7 della capitale – non ci sono edifici e appartamenti residenziali. Quindi si è trattata di un’iniziativa volta a ‘colpire’ solo l’ambasciata russa e i suoi funzionari.
Ma Praga non ha voluto cambiare nome solo a quella via. Anche un ponte nelle vicinanze è stato ribattezzato in onore di un soldato ucraino. Si tratta di un ponte ferroviario vicino all’ambasciata russa, e adesso è stato intitolato a Vitaliy Shakun, il soldato ucraino che si fece esplodere su un ponte nella regione Kherson pochi giorni dopo lo scoppio della guerra per impedire l’avanzata dell’esercito russo. Dopo la sua morte, fu lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelenski a conferirgli il titolo di ‘Eroe dell’Ucraina’. E in effetti la sua storia merita di essere ricordata. Vitaliy Shakun Volodymyrovich, soldato ucraino di stanza nella regione Kherson, quando l’esercito di Kiev capì che i carri armati russi sarebbero passati sul ponte di Henichesk, il soldato ucraino si offrì volontario per andare a minare quel ponte strategico e farlo espolodere, in modo da frenare l’avanzata l’armata di Putin. Il giovane Vitaly riuscì nell’impresa, ma per lui fu la fine. Pare infatti che non abbia avuto il tempo di scappare da quel ponte, visto l’imminente arrivo della colonna di cingolati. E così Vitaly avrebbe azionato la carica esplosiva mentre ancora si trovava sul ponte.
Quel ponte era molto di più che un ponte strategico. Il ponte di Henichesk collegava la Crimea all’Ucraina. E proprio nei primi giorni dell’invasione, parte dell’esercito russo cercò di entrare in Ucraina proprio da lì. Abbattere quel ponte era dunque necessario. Il comando militare ucraino, prima che il presidente Zelenski conferisse il titolo di ‘Eroe dell’Ucraina a quel soldato, riconobbe il suo sacrificio scrivendo in un post: “Il militare Vitaly Shakun è riuscito a rallentare in modo significativo l’avanzata del nemico”. Adesso quel soldato, oltre ad avere guadagnato una medaglia per quella sua azione eroica, vanta anche la denominazione di un ponte a Praga, dedicato a lui.