Davvero un bellissimo progetto di rilancio, al Sud, in Campania, nel Sannio, in un momento storico unico ed in piena pandemia. Un progetto di ri-costruzione che preserva sogni, alimenta speranze e salva decine di posti di lavoro.
Una sfida per nulla semplice quella che vede protagonisti Francesco Pasqualicchio, imprenditore sannita fondatore dell’omonima azienda, e Dino Di Resta, “manager dei rilanci”, designer e art-director dalla comprovata e pluriennale esperienza nel settore, campano nelle radici ma settentrionale d’adozione.
Quest’incontro ha permesso di gettare le basi per un vero rilancio aziendale, ufficializzato il 29 aprile presso la sede operativa della Pasqualicchio srl. Un progetto che porta all’azienda nuovi impulsi fatti di estro creativo e metodo applicato alla consolidata esperienza aziendale nel settore del riscaldamento a biomassa.
Dopo anni impiegati nella costruzione di importanti impianti in termini di potenza fino a 4mW (4.000 kW), Pasqualicchio decide, sotto l’impulso innovativo ed inventivo Di Resta, di penetrare in modo strutturato anche il canale domestico. “Il settore è in sofferenza già da un po’ e la pandemia non aiuta per nulla. Ma io sono testardo per natura – afferma Francesco Pasqualicchio -, ed è da questa mia continua voglia e determinazione che ho deciso di reagire, agendo. Ho una grande responsabilità, non solo come padre di famiglia, ma anche come imprenditore… I miei ragazzi negli anni mi hanno dato tutto il loro impegno ed io, oggi, dovevo tentare una strada per poter permettere a tutti di credere ancora nel loro futuro e nel futuro dell’azienda. Ho incontrato Dino qualche anno fa, ed il risultato è quello che vedete…”. “Da sempre ho coltivato un sogno – gli fa eco Dino Di Resta -, offrire alle famiglie opere di rara bellezza con le quali potersi riscaldare con l’impagabile emozione del vero risparmio. Un giorno Francesco mi chiese quale fosse la mia fonte di ispirazione e come prendevano vita le mie opere; risposi: girati, amico mio, voltati verso quel tramonto e sogna insieme a me…. Una nave attraccata al porto è più sicura, ma non è questo lo scopo per cui è stata costruita. Ognuno sceglie la propria Comfort Zone, la mia è sempre a bordo e mai a terra, navigando per incontrare altri mari e coste; il porto? Solo un ristoro per un piccolo riposino. Tutto ciò è per me Comfort Zone”.
L’insight del progetto è stato quello di ricreare una Comfort Zone da mettere a disposizione degli italiani, profondamente provati da questo periodo. Di qui la creazione dell’omonimo marchio. Comfort Zone nasce dalle menti di Francesco e Dino e dal cuore e dalle mani dei dipendenti tutti: Gianni, Vincenzo, Morena, Rosalba, Valentina, Mauro, Lucia, Antonella, Antonio, Lara, Tiberio, Saverio, Pellegrino. Una vera famiglia, che si è rimboccata le maniche perché crede ancora nel futuro.