di Piero Antonio Toma
Quattro anni fa per l’editore Landolfi è uscito il libretto “La Scuola Empatica” tenuta a battesimo dal “Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale italiano” fondato il 2019 nel Centro Contemporaneo delle Arti con sedi in tre comuni del Cilento, Omignano, Salento e Vallo della Lucania, e nodi che si estendono a Velia, cioè nella patria di Parmenide, e a Palinuro e il cui quadrilatero ha il proprio apice sul Monte Stella, culla di una cultura megalitica risalente al Terzo Millennio a,C. Dopo il titolo la copertina è affollata dai primi cento soci, e fra i quali il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, il musicista Franco Mussida, il filosofo Umberto Curi, il pittore Omar Galliani, il poeta Giampiero Neri, la psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi. Le pagine successive accolgono una ventina di testi che chiariscono la natura e gli obiettivi della Scuola Empatica.
“Ogni sperimentazione creativa o didattica non può prescindere da un processo di immedesimazione nell’altro da sé (Lerro-Leuzzi). “Empatia significa sentire insieme, e io credo che arte e religione siano le più alte forme di empatia” (D’Episcopo)”. “L’attimo occasionale dell’incontro con l’altro, è il ‘tempo della grazia’, direbbe Aldo Masullo…” (Leuzzi). ” La Scuola empatica si fonda su “un’interdisciplinarietà che presuppone la salvaguardia delle aree culturali, le quali rendono ricco e appetibile il sapere” (Rossi). “Proprio la poesia, per essere tale, delle parole che pronuncia deve sentire la necessità, provare l’esattezza, soprattutto l’onestà e la vivezza. Viva l’Empatia!” (Pecora). Il programma della Scuola empatica coincide “con il lavoro venticinquennale della rivista Atelier e della casa editrice che porta il mio nome” (Ladolfi). “L’estate 1967 trasformò San Francisco nella capitale mondiale della controcultura giovanile. Da queste parti dei ‘figli dei fiori’ contro la guerra in Vietnam. Quella stagione durata poco dura ancora adesso nell’arte, nella cultura e nello stile della vita” (Guaitamacchi). ”L’empatia è la grammatica dei rapporti umani. Chi si mette nei panni dell’altro instaura relazioni…come fondamento di confronti e reciproci arricchimenti” (Nese).
E infine “sarà l’unione a regalarci l’Artista totale che cerchiamo”. Dopo le appendici con altri testi, il libro fotografa le varie tappe della Scuola Empatica, come convegni universitari, incontri alla Biblioteca Braidense, il volume The Empatica Moviment uscito in Gran Bretagna. Nel frattempo i soci della Scuola si sono più che raddoppiati passando a 230 , fra i quali si annovera il Premio Nobel per la Letteratura del 2018, Olga Tocarczuk.
La Scuola Empatica (M. Lerro, D. Nese, A. Pelliccia, a cura), Ladolfi editore, pag.106; €10