Colori e sapori del territorio: ricerca e chilometro zero
Venezia, 11 lug. (askanews) – Un nuovo concetto di bistrot museale a Venezia: il San Giorgio Café, sull’isola omonima che guarda verso San Marco e la Laguna, offre spazi di ristorazione alla Fondazione Giorgio Cini, ma anche a Le stanze del Vetro e quelle della Fotografia. Un luogo che vive della venezianità, di una location discreta, ma unica, e di una fortissima relazione con il territorio, come ci ha spiegato il direttore del Café, Samuel Baston, partendo dai colori dei vari menu. “Sono dei profumi, dei colori e dei sapori veri che rappresentano tutto il territorio di Venezia – ha detto ad askanews – dove andiamo ad attingere i prodotti del territorio nelle isole, Burano o l’Isola del Cavallino, andiamo fuori dalla Laguna per il pescato e addirittura la carne la prendiamo nell’entroterra in un allevamento di Mira che è realmente a chilometro zero”.Il San Giorgio Café, che offre anche una grande varietà di vini, sempre legati alla dimensione locale, è stato affidato dal 2019 alla gestione dell’azienda D’Uva, guidata da Ilaria D’Uva, che ha voluto sottolineare il valore della semplicità che caratterizza il bistrot. “La semplicità è difficile da realizzare – ci ha detto – se non c’è un pensiero dietro. E dietro questo luogo c’è un bellissimo pensiero d’accoglienza e anche un bellissimo pensiero di cucina”.Lontano dal turismo che soffoca la città, ma pienamente inserito nel modo di essere di Venezia: il San Giorgio Café ci racconta di una autenticità reale, che si può comunque costruire: con la passione, la qualità e la competenza.