Una seconda opportunità alle imprese in difficoltà: le misure allo studio del Ministero dell’Economia

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20150615 152554Millequattrocentoventinove tavole rotonde, 169 imprese coinvolte, 140 accordi firmati, 46 controversie risolte, 3.800 dipendenti coinvolti: sono i dati forniti da Vito Cozzoli, capo di Gabinetto del ministero dell’Economia e dello Sviluppo Economico, ospite della prima giornata della 15esima Conferenza annuale dell’“International Insolvency Institute”, in svolgimento per la prima volta a Napoli, dopo essere stata negli anni passati in altre grandi metropoli mondiali. Argomento principale dell’evento è quello delle insolvenze e delle ristrutturazioni aziendali in merito al quale l’alto dirigente del Mise ha illustrato la situazione italiana. “Tutti sanno – ha detto – che le imprese possono fallire ma prima di arrivare a questo vale la pena tentare di salvarle. Per questo l’approccio alla materia si è modificato negli ultimi anni. Tradizionalmente la misura adottata in casi di insolvenza era quella della liquidazione. Negli ultimi anni però è emerso un approccio diverso, finalizzato a dare una seconda possibilità alle aziende in difficoltà. Questo perché ci sono in gioco tantissimi interessi, non solo quelli dell’imprenditore ma anche quelli dei lavoratori, dei creditori, delle aziende dell’indotto. Ecco perché la regola italiane prevede gli accordi di ristrutturazione che possono essere portati avanti se c’è l’accordo del 60% dei creditori”. Un’intesa, spiega ancora Cozzoli, che mira alla rinascita dell’azienda attraverso una serie di agevolazioni. 20150615 140352La prima è che “dalla data dell’accordo i creditori con titoli precedenti alla data di sottoscrizione del documento non possono avanzare azioni cautelative nei confronti dell’azienda. Allo stesso modo non si applicano le misure sulla bancarotta semplice e la bancarotta fraudolenta. Lo scopo è quello di sostenere realtà vitali che si trovano in difficoltà ma che possono ripartire”. Un’azione, quella del governo e del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo economico che si è già concretizzato in 46 vertenze risolte. “Sostenere le ristrutturazioni – continua Cozzoli – significa creare legami per superare le crisi, promuovere i processi di riconversione aziendale, minimizzare gli effetti negativi sull’occupazione nel paese e anche ridurre al minimo l’intervento del governo”. Questa la strada tracciata. Quanto al futuro “domani – annuncia Cozzoli – si riunirà per la prima volta la commissione nominata dai Ministeri dello Sviluppo Economico e della Giustizia per lavorare alla riforma delle norme sull’insolvenza. L’obiettivo principale è quello di adeguare la legislazione nazionale alle nuove norme europee per rafforzare al massimo questo istituto”.