Un’app contro la zanzara tigre. Progetto della Federico II promosso da Procida Capitale della Cultura

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in foto una zanzara tigre

Scaricare un’app, individuare un sito con acqua che ristagna e può contenere larve di zanzara tigre, condividere attraverso lo smartphone il sito e soprattutto provvedere a eliminare il ristagno, se possibile e diffondere la pratica presso amici e conoscenti. Procida prova attraverso la “citizen science” e il progetto “StopTigre” del dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli a liberarsi della zanzara tigre, un insetto che contribuisce alla trasmissione di patologie. Il progetto rientra tra le attività sostenute da Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 ed è arrivato alla fase in cui i cittadini residenti e i turisti possono essere coinvolti nella lotta alla zanzara tigre asiatica. Il progetto prevede la mappatura collettiva dei siti di sviluppo delle larve di zanzara tigre a Procida. Ai cittadini viene chiesto di individuare ristagni d’acqua in spazi pubblici o nella propria abitazione, per poi segnalare tutto caricando le foto sulla piattaforma internazionale Mosquito Alert (http://www.mosquitoalert.com/en), scaricando l’apposita App sul proprio smartphone e georeferenziando le osservazioni.
“Il nostro obiettivo – spiega Marco Salvemini, che coordina il progetto – è l’eliminazione dall’isola di questa specie invasiva e vettore di patologie per l’uomo attraverso l’uso di tecnologie eco-sostenibili e mediante la partecipazione attiva della comunità procidana. La mappa sarà utilizzata il prossimo anno per pianificare azioni mirate di eliminazione o gestione eco-sostenibile, vale a dire senza utilizzare pesticidi chimici, dei breeding sites individuati”. Il prossimo 24 settembre, nell’ambito delle attività previste a Procida per la Notte Europea dei Ricercatori, si terrà la premiazione dei primi tre partecipanti al progetto che avranno inviato il maggior numero di segnalazioni ed ottenuto dall’app il punteggio più alto. “La citizen science è uno degli strumenti per l’attivazione della partecipazione della comunità su cui punteremo nel nostro anno da Capitale italiana della Cultura – sottolinea il direttore di Procida 2021 Agostino Riitano – I dati raccolti dai cittadini scienziati saranno validati da esperti entomologi e contribuiranno a creare la prima mappa dei posti dove le larve di zanzara tigre possono svilupparsi e dare poi origine a nuove zanzare adulte in grado di pungere”.