Sono i giovani a pagare il prezzo più salato della lunga crisi economica. Tra il 2008 e il 2014 gli occupati under 35 sono scesi di quasi 2 milioni (-27,7%) Sono i giovani a pagare il prezzo più salato della lunga crisi economica. Tra il 2008 e il 2014 gli occupati under 35 sono scesi di quasi 2 milioni (-27,7%) a fronte di un calo della popolazione nella stessa fascia di età di 947mila (-6,8%). L’esercito dei giovani che lavorano è stato decimato dalla profonda recessione e in sei anni il tasso di occupazione degli under 35 è sceso di 11,3 punti percentuali al 39,1% l’anno scorso. E’ quanto emerge dal rapporto 2014 dell’Istat che tuttavia rileva come la contrazione dell’indicatore si è decisamente attenuata (-0,8 punti percentuali) nel 2014 fino ad invertire la tendenza nel quarto trimestre (+0,3 punti). La crisi non ha risparmiato neanche gli adulti tra 35 e 49 anni soprattutto gli uomini mentre gli over 50 sono l’unica classe di età con gli occupati in costante crescita (+7,7 punti in sei anni e +2,2 punti solo nel 2013). La crescita tuttavia è dovuta all’inasprimento dei requisiti per accedere alla pensione e al ritardato ingresso nel mondo del lavoro dei più istruiti.