Unicatt presenta report “Il valore delle sperimentazioni cliniche”

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ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi “Il valore delle sperimentazioni cliniche”, il webinar promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica per presentare i risultati del lavoro svolto sotto la responsabilità scientifica di Americo Cicchetti e la direzione di Luca Angerame. Il lavoro è stato istituito per misurare l’apporto di valore complessivo delle sperimentazioni cliniche al sistema economico in Italia, di cui il primo Report sul valore delle Sperimentazioni Cliniche 2020 fornisce una visione panoramica. “E’ stato un lavoro lungo e articolato che rappresenta un’opportunità per fornire elementi a supporto delle Istituzioni e all’Industria per promuovere la competitività del Paese. Il valore economico della ricerca è fatto di investimenti diretti e indiretti di soggetti sia pubblici che privati, oltre all’indotto generato, di occupazione qualificata e un risparmio nella spesa del Servizio Sanitario Nazionale” ha detto Cicchetti.
La pandemia da Covid-19 ha avuto tra i suoi effetti quello di portare alla ribalta il settore delle sperimentazioni cliniche, principalmente a causa della grande quantità di studi che sono stati promossi al fine di realizzare vaccini e terapie efficaci. “Dalla pandemia abbiamo imparato che molti studi sono mal fatti farmaci e trattamenti, per questo è importante investire in Ricerca. In un anno l’Aifa ha esaminato oltre 200 studi e ne ha approvati 75, un grande risultato, sia per il profit che il non profit. Il ruolo della ricerca è fondamentale per salvare vita e garantire alti standard di cure” sostiene Nicola Magrini, Direttore Aifa. La ricerca si è sviluppata su tre direttive principali: la descrizione qualitativa del valore della ricerca clinica per il sistema socioeconomico; la stima del valore economico della ricerca, con un focus sui costi evitati dal Sistema Sanitario Nazionale grazie ai farmaci forniti a titolo gratuito dalle aziende promotrici di sperimentazioni cliniche (c.d. “Averted Costs”); la fotografia del settore nella percezione dei principali attori produttivi, rappresentati da un pool di 12 tra le principali aziende farmaceutiche operanti in Italia, e di 12 aziende affiliate all’Associazione Italiana CRO (AICRO), oltre che da Farmindustria.
In Italia nel 2019 sono state approvate 672 nuove sperimentazioni, il 23% di quelle approvate dall’UE. “L’industria farmaceutica – ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – punta molto in ricerca e sviluppo, in innovazione. Ogni anno vengono investiti 700milioni in studi clinici, il 22% della quota di mercato in Europa, il 42% di questi sono su farmaci biotecnologici e il 32% su malattie rare. Questo consente al paziente non solo di arrivare prima alla terapia ma di migliorarne l’efficacia assicurando risorse per il sistema sanitario nazionale. Da tempo chiediamo più semplificazioni, dai tempi ai costi e che i decreti attuativi vengano portati avanti. L’Italia può avere un ruolo da protagonista e il Recovery sarà importante per rafforzare la nostra competitività”.
Per la deputata Beatrice Lorenzin “Approvare le norme vuol dire aiutare tutto il settore della sperimentazione clinica e contribuire allo sviluppo della ricerca per fornire ai pazienti terapie che fanno la differenza tra la vita e la morte e che hanno una ricaduta di valore importante per il Paese”.Il report ha sottolineato l’importanza di evoluzioni regolatorie con l’introduzione del Regolamento Europeo 536/14 che ha l’obiettivo di invertire la tendenza alla perdita di competitività globale dell’UE nel settore. La forte domanda di efficienza della ricerca clinica nel nostro Paese determina l’urgenza di creare una forte alleanza fra politica, istituzioni, operatori dell’industria farmaceutica per rendere la ricerca clinica in Italia un laboratorio di sviluppo competitivo e all’avanguardia.
(ITALPRESS).