Unimarconi, nel corso di Roberto Nicolucci una storia dell’arte che porta il passato nel futuro con le tecnologie del presente

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in foto Roberto Nicolucci

Quadri, sculture, architetture e paesaggi naturali. Segni e stili che si incrociano, si intrecciano e si sovrappongono. Cultura figurativa e musica, cinema e fotografia, spettacoli teatrali, libri, cataloghi di mostre e musei. E ancora: datari e mappe, regesti e suggerimenti bibliografici.
Siamo di fronte a una storia dell’arte che diventa geografia e racconta il Paese – e molto di noi stessi – con allacciamenti e controluce inediti. I nuovi nessi non si contano così come le sottolineature di cose arcinote – dalla “Gioconda” a un autentico maledetto da manuale come Caravaggio – che ci illudevamo di padroneggiare, ma su cui non fa male tornare. Del resto su certe opzioni fondamentali, nella vita come nello studio, occorre insistere.
C’è questo, e molto altro, che circola nel nuovo ciclo di lezioni del professor Roberto Nicolucci, docente di storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma. E il continuo riferimento a esperienze personali, coltivate tra viaggi e letture, converte l’esperienza dell’insegnamento nei termini di un confronto o, per meglio dire, di un dialogo uno ad uno. Ai vecchi tempi si chiamava seminario e dovrebbe essere la meta ultima di ogni insegnamento.  Da allenatore sapiente, il giovane Nicolucci, tuttavia, non mette subito il pallone in mano ai suoi.
Le prime quattro conversazioni sono infatti di carattere metodologico e, in qualche modo, si propongono come un riscaldamento prepartita. Qualche titolo? Mestiere dello storico dell’arte; la storia dell’arte è poco conosciuta dal grande pubblico; la storia dell’arte nel passaggio dall’analogico al digitale. Anche da questi accenni si capisce come, nelle proposte di Nicolucci, il discorso sia per principio agganciato al presente.
Una storia dell’arte che porta il passato nel futuro con le tecnologie del presente.
È una galoppata centrifuga lungo tre secoli e mezzo di arte in Italia e in Europa. Si parte dall’Umanesimo e dal gotico internazionale. Si viaggia lungo la diffusione della civiltà prospettica per approdare alla Maniera moderna quando si calano gli assi di Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Si viaggia e ogni parola, battuta, riflessione vanno intese come un invito al viaggio. Vedere per viaggiare, viaggiare per vedere.
D’altronde le nuove tecnologie hanno consentito al prof. Nicolucci di realizzare per i suoi studenti, anche veri e propri sopralluoghi virtuali, un tempo impensabili. Il corso di Nicolucci li prevede e li sollecita. Per chi desiderasse portare a casa una traccia tangibile di questi discorsi, è disponibile poi, da qualche mese, un manuale godibile e arguto, di impianto saggistico, una sorta di breve ma veridica storia dell’arte: Un occhio di riguardo. Racconti arte moderna 1401-1784, Roberto Nicolucci editore, 2022. Alle spalle rimane il precedente di uno storico dell’arte come Roberto Longhi. Anche per questo il nuovo corso di storia dell’arte della Marconi non assomiglia a niente di quanto ascoltato sin qui. Ma la vera notizia è un’altra: la storia dell’arte è viva ed è ancora tra noi e, a giudicare da queste lezioni, gode anche di ottima salute. Non ci resta che profittare del mosaico di nessi e suggerimenti per rimetterci in moto tra mostre, musei, capitali e borghi. L’occhio di riguardo di Nicolucci deve passare a noi. L’Italia, per cominciare, ci aspetta.