Unioni Civili, tutti i protagonisti della battaglia

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Ecco i protagonisti della nuova legge sulle unioni civili.

MONICA CIRINNA’: “lascio la politica”. Per lei un seggio sicuro alle prossime elezioni, ed ingresso nel Pantheon della sinistra post-fordista. Con una gestione svolazzante del dossier ha spaccato il Pd, ha costretto Renzi alla fiducia, ha fatto entrare Verdini nella maggioranza ma ha portato a casa una legge che da’ ai gay un istituto para-matrimoniale che potrebbe aprire le porte – almeno secondo i critici della legge – alle adozioni piene e alla eterologa.

MATTEO RENZI: “ha vinto l’amore”. Nel 2007 era al Family day contro i Dico assieme a Silvio Berlusconi, e come lui si è convertito alla causa Lgbt, non grazie a Francesca Pascale ma grazie a Cirinnà. Ma ora forse dovrà scegliere tra “l’amore” per Bersani o per Verdini.

ANDREA MARCUCCI: “io non sono per la autodeterminazione dei popoli, ma degli individui”. Il super liberal del Pd, che presiede la commissione Cultura di Palazzo Madama, con il suo supercanguro ha contribuito a impedire che la legge fosse votata dall’aula e venisse smontata dalle decine di voti segreto del blocco catto-femminista.

ANGELINO ALFANO: “Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura”. E’ riuscito a far togliere la stepchild adoption dalla legge, e soprattutto l’obbligo di fedeltà per le unioni gay, suscitando l’invidia di molte coppie etero legate da vincolo matrimoniale.

ALBERTO AIROLA, (M5s): “andate tutti a fare in culo”. Ha chiuso così la dichiarazione di voto per M5s, ed è l’unica cosa che si è capita della volontà dei Pentastellati che, nel corso dell’iter parlamentare, è cambiata quattro volte. Ma lui è filo Lgbt e a suo modo ha vinto.

CATTODEM – STEFANO LEPRI: “avete rotto il c…” li ha apostrofati l’eurodeptuato Pd Daniele Viotti, ed in effetti lo hanno fatto con un emendamento che avrebbe davvero escluso la stepchild adoption anche in future sentenze di Tribunali. Rientrati ordinatamente nei ranghi.

DENIS VERDINI: “Ala lavorerà nei prossimi mesi affinché la Legislatura continui”. L’ex Richelieu di Berlusconi vota la fiducia ed entra nella Corte di Renzi, disinnescando in anticipo i futuri mal di pancia della sinistra Dem in Senato.

MASSIMO GANDOLIFINI – FAMILY DAY: “Renzi pagherà il conto al referendum costituzionale”. Il Family day del 2007 ha bloccato i Dico, una legge molto timida, dando lo spazio nel 2016 ad una legge che introduce un istituto paramatrimoniale. COme ha detto Gigi De Palo, presidente del Forum delle Famiglie, “il family day è stato un fallimento”.

 

 

Ecco i protagonisti della nuova legge sulle unioni civili.

MONICA CIRINNA’: “lascio la politica”. Per lei un seggio sicuro alle prossime elezioni, ed ingresso nel Pantheon della sinistra post-fordista. Con una gestione svolazzante del dossier ha spaccato il Pd, ha costretto Renzi alla fiducia, ha fatto entrare Verdini nella maggioranza ma ha portato a casa una legge che da’ ai gay un istituto para-matrimoniale che potrebbe aprire le porte – almeno secondo i critici della legge – alle adozioni piene e alla eterologa.

MATTEO RENZI: “ha vinto l’amore”. Nel 2007 era al Family day contro i Dico assieme a Silvio Berlusconi, e come lui si è convertito alla causa Lgbt, non grazie a Francesca Pascale ma grazie a Cirinnà. Ma ora forse dovrà scegliere tra “l’amore” per Bersani o per Verdini.

ANDREA MARCUCCI: “io non sono per la autodeterminazione dei popoli, ma degli individui”. Il super liberal del Pd, che presiede la commissione Cultura di Palazzo Madama, con il suo supercanguro ha contribuito a impedire che la legge fosse votata dall’aula e venisse smontata dalle decine di voti segreto del blocco catto-femminista.

ANGELINO ALFANO: “Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura”. E’ riuscito a far togliere la stepchild adoption dalla legge, e soprattutto l’obbligo di fedeltà per le unioni gay, suscitando l’invidia di molte coppie etero legate da vincolo matrimoniale.

ALBERTO AIROLA, (M5s): “andate tutti a fare in culo”. Ha chiuso così la dichiarazione di voto per M5s, ed è l’unica cosa che si è capita della volontà dei Pentastellati che, nel corso dell’iter parlamentare, è cambiata quattro volte. Ma lui è filo Lgbt e a suo modo ha vinto.

CATTODEM – STEFANO LEPRI: “avete rotto il c…” li ha apostrofati l’eurodeptuato Pd Daniele Viotti, ed in effetti lo hanno fatto con un emendamento che avrebbe davvero escluso la stepchild adoption anche in future sentenze di Tribunali. Rientrati ordinatamente nei ranghi.

DENIS VERDINI: “Ala lavorerà nei prossimi mesi affinché la Legislatura continui”. L’ex Richelieu di Berlusconi vota la fiducia ed entra nella Corte di Renzi, disinnescando in anticipo i futuri mal di pancia della sinistra Dem in Senato.

MASSIMO GANDOLIFINI – FAMILY DAY: “Renzi pagherà il conto al referendum costituzionale”. Il Family day del 2007 ha bloccato i Dico, una legge molto timida, dando lo spazio nel 2016 ad una legge che introduce un istituto paramatrimoniale. COme ha detto Gigi De Palo, presidente del Forum delle Famiglie, “il family day è stato un fallimento”.