Urban Air Mobility, accordo Dac-Gesac per testare i droni. Carrino: Campania in prima linea

197
in foto il presidente del Dac Luigi Carrino e l'ad di Gesac Roberto Barbieri alla conferenza stampa di presentazione del protocollo sulla mobilità aerea urbana in Campania

di Giuseppe Delle Cave

Mobilità aerea urbana, la Campania c’è e si farà notare. Sembra questo il messaggio lanciato oggi all’Aeroporto internazionale di Capodichino dal presidente del Dac (il Distretto Aerospaziale della Campania) Luigi Carrino e dall’amministratore delegato di Gesac Roberto Barbieri. Due autentiche eccellenze del settore della ricerca, dell’industria aeronautica e dell’aviazione civile che d’ora in avanti lavoreranno insieme, e a testa bassa, per un comune obiettivo: portare già per la fine del 2023 Dac a testare presso un vertiporto allo scalo di Salerno, uno dei due gestiti da Gesac, un prototipo totalmente made in Campania. Si tratta di un drone di 4 posti (tre per passeggeri e uno per il pilota), in grado di volare a 500 metri di altezza, con una velocità di crociera di 100 km/h, basato su un decollo ed un atterraggio in verticale. Un prototipo molto sicuro e, soprattutto, poco impattante dal punto di vista sia ambientale che acustico. E’ la nuova frontiera dell’innovazione, che rivoluzionerà il trasporto di passeggeri e merci, già dal 2030. Piccoli aeromobili altamente automatizzati sorvoleranno le nostre teste, creando una mobilità – ed un mercato – del tutto inedito. Se ne sono accorti i leader mondiali dell’industria aeronautica, e anche di quella automobilistica, tant’è che stanno investendo enormi capitali nella ricerca e nella produzione di veivoli leggeri.

Carrino: Sulle nostre teste la soluzione al problema del traffico e delle emissioni
“L’83 per cento dei cittadini europei vede di buon occhio l’avvio del servizio di voli aerei urbani tramite droni passeggeri a motore elettrico o anche per la consegna di merci in città”, fa notare nel suo intervento Carrino citando l’Easa. “Il settore è stimato crescere – aggiunge – ad un tasso annuo del +23 per cento fino al 2028, mentre per la fine del decennio serviranno 60 mila piloti per questi apparecchi”. Carrino ricorda in conferenza che “bisogna guardare con fiducia al cielo delle nostre metropoli, che presto potrà avvalersi di droni passeggeri e merci a motore elettrico, senza inquinamento e basso costo”. E ai microfoni de ildenaro.it rilancia: “Può darsi che sulle nostre teste viaggerà la soluzione al problema del traffico e delle emissioni dovute agli ingorghi su strada. Oramai in tutto il mondo si sta lavorando allo sviluppo di veivoli a basso, se non nullo, impatto ambientale, basati su motori elettrici, in grado di trasportare persone o cose. E anche la Campania, con le sue eccellenze sia industriali che della ricerca, ha una proposta. Esiste un prototipo e entro il 2023, grazie alla collaborazione con Gesac, lo faremo volare dall’aeroporto di Salerno”. E sulla sicurezza, il professor Carrino precisa: “Non c’è niente che voli che non sia straordinariamente sicuro. Si faranno molti più test su questi veivoli rispetto a quelli che si fanno sulle automobili e, in ogni caso, la tecnologia ormai da decenni mette a disposizione apparecchi sicuri”.

Barbieri: Gesac attiva nel campo della ricerca sui vertiporti
Dal canto suo l’amministratore delegato di Gesac Barbieri fa notare come “Gesac è attiva nel campo della ricerca sulla mobilità aerea urbana attraverso una cooperazione con l’azionista 2i Aeroporti, insieme a Sea e con Skysports, volta a sviluppare i cosiddetti vertiporti“. Cosa cambia con l’accordo con Dac? “Questo protocollo – evidenzia Barbieri – getta le basi per lo sviluppo del settore in Campania, grazie anche alla presenza dell’aeroporto di Salerno che rappresenta un eccellente ambiente di test, sia per la sua posizione geografica sia perché, una volta terminato, sarà in grado di offrire le migliori soluzioni logistiche e tecnologiche richieste da questo nuovo segmento di mercato”. E a proposito di mercato, è lo stesso Barbieri, da economista, a stimolare un piccolo dibattito a margine della conferenza stampa, ponendo al presidente Carrino tre domande in sede tecnica. “Mi chiedo quali siano i tempi di volo massimo previsto, i rischi di interferenza con l’aviazione civile e, se sono state fatte, le valutazione economiche effettive di fattibilità. Ad esempio, il prezzo medio di un servizio”. Nel rispondere il presidente del Dac ha sottolineato come “il grosso dipende dall’autonomia delle batterie, per ora immaginiamo di muovere per 20/30 minuti a 20/30 km di distanza i droni, ma a brevissimo crediamo di poter raddoppiare. Chiaramente non essendoci semafori ed attraversamenti i corridoi sono molto sicuri”. Sui costi, Carrino ha citato “studi a livello internazionale in cui si legge che la tecnologia una volta a regime costerà – a parità di distanza – come un taxi”.

in foto l’amministratore delegato di Gesac Roberto Barbieri e il presidente di Dac Luigi Carrino